Sono mesi ormai che sui social i profili ufficiali della Cgil così come quelli di dirigenti, iscritti e simpatizzanti, vengono sommersi dai “dove eravate?” e conditi dal solito frasario livido e violento. Dove eravate mentre approvavano la Fornero, mentre toglievano l’articolo 18? Dove eravate mentre smantellavano i diritti dei lavoratori? Invece di occuparvi degli immigrati sareste dovuti scendere in piazza contro il Jobs Act. E via così. Capita pure di venire improvvidamente accusati di averli votati quei provvedimenti e più spesso di non avere fatto nulla per fermarli. Ma la realtà è che tra il 2011 e il 2012 durante il governo Monti, la Cgil sola o con altri sindacati ha organizzato e indetto sette iniziative tra scioperi generali o manifestazioni nazionali contro le politiche di austerità, previdenziali (legge Fornero), fiscali e bilancio del Paese.
Complicato spiegare che se oggi alcuni tribunali stanno adottando decisioni che intaccano il Jobs Act e ne ridimensionano la portata, è anche grazie ai ricorsi promossi dalla Cgil, giuridicamente e finanziariamente. Complicato restituire alle categorie Cgil territoriali il merito dell'imponente sforzo fatto per spiegare la Carta dei diritti e i quesiti referendari, e raccogliere complessivamente oltre 4 milioni e mezzo di firme per presentarli e avviare l'iter legislativo popolare.
Comunque ecco le iniziative più importanti... dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014, durante il governo Letta, Cgil Cisl e Uil insieme sono scese in piazza o si sono fermate per uno sciopero generale almeno tre volte con iniziative nazionali e un obiettivo costante: riportare il lavoro al centro dell'agenda politica.
Dal 22 febbraio 2014, al 12 dicembre 2016 (governo Renzi) la Cgil da sola ha organizzato ben dodici iniziative di mobilitazione nazionale tra cui scioperi, presidi e manifestazioni. Su tutte, quella del 25 ottobre 2014 di piazza San Giovanni con un milione di persone e il flash mob dei giovani “Il Jobs Act fa acqua da tutte le parti”. Contro la riforma del lavoro la Cgil e la Uil hanno scioperato e manifestato insieme il 12 dicembre del 2014. Mentre contro la legge Fornero sono state almeno sette le iniziative di mobilitazione unitarie Cgil, Cisl e Uil. Una battaglia sindacale importante che è proseguita durante il governo Gentiloni. E ancora dopo l'abrogazione dei voucher per fermare i referendum, la loro riproposizione e la ripresa della battaglia in piazza e nei palazzi.
Dal 12 dicembre 2016 al 1º giugno 2018, mentre proseguiva il confronto con l’esecutivo Gentiloni sulla previdenza, Cgil Cisl e Uil hanno continuato a mobilitarsi per cambiare la legge Fornero e la Cgil da sola era in piazza il 2 dicembre 2017 per la manifestazione nazionale “Pensioni i conti non tornano”.
Complessivamente quindi dal 2011 alla fine del governo Gentiloni, si possono contare ben 49 iniziative, unitarie e non, dove eravamo a difendere i diritti, a rivendicare tutele, a contrastare politiche che inevitabilmente avrebbero avuto effetti dannosi per il mondo di chi vive di lavoro. A questi numeri andrebbero poi sommate le iniziative di mobilitazione delle categorie, dal pubblico impiego, alla scuola, agli edili e a tutti gli altri settori professionali che sono scesi in piazza contro il sistema previdenziale, contro specifici provvedimenti o anche solo per il mancato rinnovo dei contratti. Poco? Non mi sembra!!!
Clicca il link per leggere tutto e vedere meglio la scheda delle iniziative: rassegna.it/cgil-ecco-dove-eravamo
Inoltre è bene ricordare che anche negli anni precedenti al governo Monti, durante il governo Berlusconi, la Cgil con Epifani segretario generale ha sostenuto delle grandi manifestazioni al Circo Massimo, come ha fatto anche in certi casi da sola la Fiom Cgil a Roma in piazza San Giovanni. Poi Bologna, Firenze, Milano... città teatri di tante altre manifestazioni e importanti scioperi, senza tralasciare le vertenze aziendali per il susseguirsi delle crisi e le contrattazioni sociali regionali e comunali. E ancora durante il governo Renzi la raccolta firme da parte delle categorie dei pensionati, con le cartoline inviate al Presidente del Consiglio: "Noi non stiamo sereni".
Basta scorrere all'indietro l'archivio del mio blog e le troverete tutte.
Angelo Gentilini, da info www.rassegna.it
Complicato spiegare che se oggi alcuni tribunali stanno adottando decisioni che intaccano il Jobs Act e ne ridimensionano la portata, è anche grazie ai ricorsi promossi dalla Cgil, giuridicamente e finanziariamente. Complicato restituire alle categorie Cgil territoriali il merito dell'imponente sforzo fatto per spiegare la Carta dei diritti e i quesiti referendari, e raccogliere complessivamente oltre 4 milioni e mezzo di firme per presentarli e avviare l'iter legislativo popolare.
Comunque ecco le iniziative più importanti... dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014, durante il governo Letta, Cgil Cisl e Uil insieme sono scese in piazza o si sono fermate per uno sciopero generale almeno tre volte con iniziative nazionali e un obiettivo costante: riportare il lavoro al centro dell'agenda politica.
Dal 22 febbraio 2014, al 12 dicembre 2016 (governo Renzi) la Cgil da sola ha organizzato ben dodici iniziative di mobilitazione nazionale tra cui scioperi, presidi e manifestazioni. Su tutte, quella del 25 ottobre 2014 di piazza San Giovanni con un milione di persone e il flash mob dei giovani “Il Jobs Act fa acqua da tutte le parti”. Contro la riforma del lavoro la Cgil e la Uil hanno scioperato e manifestato insieme il 12 dicembre del 2014. Mentre contro la legge Fornero sono state almeno sette le iniziative di mobilitazione unitarie Cgil, Cisl e Uil. Una battaglia sindacale importante che è proseguita durante il governo Gentiloni. E ancora dopo l'abrogazione dei voucher per fermare i referendum, la loro riproposizione e la ripresa della battaglia in piazza e nei palazzi.
Dal 12 dicembre 2016 al 1º giugno 2018, mentre proseguiva il confronto con l’esecutivo Gentiloni sulla previdenza, Cgil Cisl e Uil hanno continuato a mobilitarsi per cambiare la legge Fornero e la Cgil da sola era in piazza il 2 dicembre 2017 per la manifestazione nazionale “Pensioni i conti non tornano”.
Complessivamente quindi dal 2011 alla fine del governo Gentiloni, si possono contare ben 49 iniziative, unitarie e non, dove eravamo a difendere i diritti, a rivendicare tutele, a contrastare politiche che inevitabilmente avrebbero avuto effetti dannosi per il mondo di chi vive di lavoro. A questi numeri andrebbero poi sommate le iniziative di mobilitazione delle categorie, dal pubblico impiego, alla scuola, agli edili e a tutti gli altri settori professionali che sono scesi in piazza contro il sistema previdenziale, contro specifici provvedimenti o anche solo per il mancato rinnovo dei contratti. Poco? Non mi sembra!!!
Clicca il link per leggere tutto e vedere meglio la scheda delle iniziative: rassegna.it/cgil-ecco-dove-eravamo
Inoltre è bene ricordare che anche negli anni precedenti al governo Monti, durante il governo Berlusconi, la Cgil con Epifani segretario generale ha sostenuto delle grandi manifestazioni al Circo Massimo, come ha fatto anche in certi casi da sola la Fiom Cgil a Roma in piazza San Giovanni. Poi Bologna, Firenze, Milano... città teatri di tante altre manifestazioni e importanti scioperi, senza tralasciare le vertenze aziendali per il susseguirsi delle crisi e le contrattazioni sociali regionali e comunali. E ancora durante il governo Renzi la raccolta firme da parte delle categorie dei pensionati, con le cartoline inviate al Presidente del Consiglio: "Noi non stiamo sereni".
Basta scorrere all'indietro l'archivio del mio blog e le troverete tutte.
Angelo Gentilini, da info www.rassegna.it