Apprendiamo
dalla stampa e dai social che la Giunta comunale di Imola ha deciso
di aumentare l’addizionale Irpef dallo 0,65% allo 0,80%. Una scelta
presa senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali, che
ovviamente non condividiamo, perché non essendo una tassa
progressiva colpirà maggiormente i redditi medio-bassi e peserà
prevalentemente sui lavoratori dipendenti e pensionati. Il
sindaco e la sua giunta, per di più, non sono neppure informati
sugli accordi sindacali rinnovati di anno in anno per tutelare le
fasce più deboli. Fino al 2018, infatti, l’accordo prevedeva una
soglia Isee fissata a 14.000 euro, per la restituzione
dell’addizionale Irpef. Soglia che l’Amministrazione comunale ha
deciso di abbassare a 10.000 euro, riducendo così la platea delle
famiglie che ne poteva usufruire. Glielo
avremmo potuto far notare, se solo avesse convocato le organizzazioni
sindacali prima di comunicare un simile provvedimento, tanto più che
l’incontro per discutere del bilancio nel suo complesso è in
programma la prossima settimana, martedì 26 febbraio. A
dicembre il sindaco aveva dichiarato che non avrebbe aumentato le
tasse ai cittadini e siamo convinti che le minori entrate non siano
state una sorpresa. I conti dovevano già essere delineati. Oggi
invece descrive una situazione disastrosa. A questo punto siamo
preoccupati per le risorse che questa Amministrazione deciderà di
destinare al sociale, ai servizi, alle famiglie meno abbienti. Ricordiamo
a questa Giunta che il confronto con le parti sociali va fatto
preventivamente e non dopo aver assunto decisioni che vanno a colpire
i redditi delle famiglie, contrariamente a quello che era stato
sostenuto solo pochi mesi fa.
Ma abbiamo imparato che le promesse lasciano il tempo che trovano.
(Mirella
Collina-Cgil
Imola; Danilo
Francesconi-Cisl
Area Metropolitana Bolognese; Giuseppe
Rago-Uil
Imola)Ma abbiamo imparato che le promesse lasciano il tempo che trovano.
Angelo Gentilini, da info Cgil, Cisl e Uil.