Ancora
grane sulla gestione del personale per la direzione generale che ha
sottovalutato le criticità sollevate da Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl
durante gli incontri delle scorse settimane. Criticità
di fronte alle quali l'Azienda ancora nell’ultimo incontro di
lunedì 18 febbraio ha risposto con un atteggiamento, dal nostro
punto di vista, superficiale negando qualsiasi tipo di problema e
arroccandosi dietro ai limiti, a loro dire, imposti dalla Regione. Strano
che contestualmente la stessa Regione Emilia Romagna snoccioli in
tutte le iniziative pubbliche un elenco di assunzioni da far paura,
che evidentemente a Imola non sono arrivate stante il fatto che dai
dati forniti all’ultimo incontro il numero di personale nel
confronto 1/1/2018 - 1/1/2019 passa da 1.750 a 1.726 dipendenti.
Attualmente
il bollettino dei problemi interessa diversi settori chiave
dell’ospedale, tra cui il pronto soccorso, dove la dotazione
organica scarseggia, in particolare di operatori socio-sanitari che
saltano regolarmente i riposi, la chirurgia e la sala operatoria,
dove manca completamente il personale addetto al barellamento,
costringendo i pazienti a lunghe attese per essere spostati tra i
reparti e gli infermieri a sdoppiarsi in ruoli che non competono
loro.
L’appalto del barellamento non ha risolto queste criticità,
infatti ad un maggiore costo non è corrisposto un miglioramento dei
servizi. Nessuno
si tira indietro, ma è chiaro che se un operatore è impegnato in un
trasporto con la barella non può presenziare regolarmente poi le
sedute e viceversa. Segnalazioni
quotidiane che arrivano regolarmente da dentro e anche da fuori, a
conferma della criticità da noi sollevata sulla quale invitiamo
l'Azienda ad un atteggiamento più responsabile e meno supponente. Nel
frattempo la raccolta firme tra i dipendenti va a gonfie vele e nasce
l'idea di iniziare anche all'esterno, in modo da poter certificare la
necessità di un piano straordinario di assunzioni.
(Marco Blanzieri – FP CGIL; Stefano Franceschelli – CISL FP; Giuseppe Rago – UIL FPL)
L’appalto del barellamento non ha risolto queste criticità, infatti ad un maggiore costo non è corrisposto un miglioramento dei servizi. Nessuno si tira indietro, ma è chiaro che se un operatore è impegnato in un trasporto con la barella non può presenziare regolarmente poi le sedute e viceversa. Segnalazioni quotidiane che arrivano regolarmente da dentro e anche da fuori, a conferma della criticità da noi sollevata sulla quale invitiamo l'Azienda ad un atteggiamento più responsabile e meno supponente. Nel frattempo la raccolta firme tra i dipendenti va a gonfie vele e nasce l'idea di iniziare anche all'esterno, in modo da poter certificare la necessità di un piano straordinario di assunzioni.
(Marco Blanzieri – FP CGIL; Stefano Franceschelli – CISL FP; Giuseppe Rago – UIL FPL)