Con la denominazione di “Statuto dei lavoratori” ci si riferisce alla legge n.300 del 20 maggio 1970, recante “Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento”, che è una delle norme principali del diritto del lavoro italiano. La sua introduzione provocò importanti e notevoli modifiche sia sul piano delle condizioni di lavoro che su quello dei rapporti fra i datori di lavoro, i lavoratori e lavoratrici e la qualità della loro rappresentanza sindacale. In Italia la democrazia e i diritti costituzionali sono entrati nei luoghi di lavoro dopo anni di dure lotte, culminate con il cosiddetto “Autunno caldo” del 1969. Il maggior promotore dello Statuto fu Giacomo Brodolini, sindacalista socialista che fu Ministro del lavoro e della previdenza sociale. Purtroppo non lo vide venire alla luce poiché morì poco dopo l'istituzione della Commissione nazionale per la redazione di una bozza di statuto, alla cui presidenza aveva chiamato il docente universitario, anche lui socialista, Gino Giugni, a cui va il merito di aver portato a compimento lo Statuto seguendo le indicazioni già segnate da Brodolini. Lo Statuto dei lavoratori è formato da 6 Titoli per un totale di 41 articoli ed il più conosciuto e dibattuto è l'art.18 “Reintegrazione nel posto di lavoro”, che tutela i lavoratori e lavoratrici dai licenziamenti ingiustificati. Puntualmente nel corso degli anni le forze imprenditoriali e le loro forze politiche di riferimento hanno messo in discussione lo Statuto dei lavoratori e negli ultimi anni con il sopraggiungere di questa crisi di sistema abbiamo assistito ad una accelerazione tendente ad imbarbarire le relazioni e la reale democrazia dentro e fuori i posti di lavoro. Tutto questo è assurdo perchè colpisce dalla parte sbagliata e dalla parte che ha già dato tanto per il nostro Paese e allontana la discussione dalle reali necessità e riforme strutturali. In merito a tutto ciò segnalo che la Fiom-Cgil organizza a Firenze, domenica 20 maggio 2012, un'Assemblea-Evento dalle ore 11.00 all'Auditorium del Palazzo dei Congressi denominata “Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori. Il diritto ad avere diritti”. Tenere insieme i diritti del lavoro, quelli della cittadinanza, i beni comuni, la giustizia ambientale è l'unico modo per difendere la democrazia, afferma la Fiom-Cgil. Io sottoscrivo e spero ad un risveglio dei lavoratori e lavoratrici che porti ad una più significativa partecipazione a difesa e a tutela di un futuro sostenibile. Ora più che mai serve un'azione sindacale forte e convinta perchè il lavoro è l'economia reale che deve garantire a tutti la dignità e il sostegno.
Angelo Gentilini