Evidenzio il Decreto Legislativo sui lavori usuranti allo studio del Consiglio dei Ministri, che a breve lo presenterà ai Sindacati. Da anni si aspetta questo momento, si può dire dai tempi delle prime riforme pensionistiche. Il Decreto che potrebbe andare in vigore dal 2013, consentirebbe a quei lavoratori/trici impegnati in attività particolarmente usuranti, già riconosciuti dal Decreto Salvi del 1999, di andare in pensione 3 anni prima. Sono di interesse i lavori in galleria, nelle cave, alte temperature, lavorazioni del vetro, lavori notturni, catena di montaggio, autisti di pullman turistici, e altri. Calcoli sindacali prevedono che sono 900.000 i lavoratori coinvolti, con circa 15.000 domande per ogni anno. In attesa dell’incontro e di conoscere nel dettaglio il testo del Decreto, i Sindacati esprimano soddisfazione ed approvazione, nel particolare la Cgil commenta: “Finalmente il Governo prende atto che i lavori non sono tutti uguali“. Io credo che qualche altro Governo doveva e poteva prenderne atto e legiferare, a suo tempo. Ma siamo sempre li, da quando il lavoro è divenuto una “Centralità smarrita“, in questo Paese si sono perse tante sensibilità.
Sul versante ECONOMIA, il PD ha avanzato un’interpellanza urgente al Governo sulla certezza dei tempi di pagamento di fatture relative a forniture di beni e servizi. La media Europea è di 63 giorni, in Italia si è arrivati ad una media di 186 giorni. La UE impone il tetto di 30 giorni per rapporti tra privati ed Enti pubblici, esteso a 60 giorni nelle transazioni tra solo privati, previo accordo o iniquità. Questo problema colpisce le piccole Imprese, gli Artigiani, lavoratori a partita Iva e piccoli professionisti, che si trovano obbligati a far ricorso al credito bancario per la normale attività, anche legata alle retribuzioni dei dipendenti o collaboratori. Con tempi più brevi e certi dei pagamenti il ricorso al sostegno finanziario bancario avverrebbe solo per gli investimenti e per lo sviluppo, come ribadiscono i Deputati del PD, che hanno avanzato l’interpellanza.