Avendo letto in questi giorni sulla stampa locale varie posizioni, peraltro contro, a parere di chi scrive, questo giusto passo nella direzione dei diritti civili e delle libertà individuali, vorrei rappresentare la mia posizione a favore del testamento biologico.
Anzitutto avere istituito a Imola un registro pubblico ha la finalità di semplificare al Cittadino il deposito e quindi di eliminarne qualsiasi costo, visto che chiunque avesse voluto depositare la sua DAT, avrebbe potuto farlo sin dal 2004 anche a Imola, ricorrendo ad un notaio oppure ad una delle Fondazioni attive in tal senso.
Inoltre credo che il registro offra lo stimolo ad approvare una doverosa legge nazionale in materia visto che ancora non esiste e che il decreto Calabrò in discussione peggiorerebbe la situazione attuale.
Ma soprattutto avere chiesto ed ottenuto il registro ad Imola è in linea con il rispetto della laicità dello Stato e della Costituzione Italiana; significa riconoscere che sul tema della fine della vita è giusto poter scegliere (se redigere o meno il proprio testamento biologico) piuttosto che subire dei divieti: per questo il registro rappresenta uno strumento di buon senso e di libertà, in linea con le competenze ed i doveri di un Comune.
Quindi grazie alle oltre 400 persone che hanno firmato la richiesta del registro, e grazie al Comune di Imola che ha voluto compiere un vero passo avanti nella civiltà e nell'autodeterminazione dell'individuo.
di Stefano Pezzoli