“Io, Anna Kuliscioff” dal 9 gennaio – al 15 marzo 2025.
Per più info sulla mostra... www.comune.milano.it/cultura-palazzo-moriggia-museo-del-risorgimento-la-mostra-documentaria-io-anna-kuliscioff.
Da: angelogentilini.blogspot.com/donne-e-diritto-di-voto - Anna Kuliscioff:
La figura e l’azione di Anna Kuliscioff è stata determinante per l’emancipazione e la rivendicazione dei diritti delle donne. Anna nacque in Crimea, nel 1855, da una ricca famiglia di commercianti ebrei. A 18 anni si trasferì in Svizzera, poi in Italia per gli studi universitari, si laureò in filosofia, medicina e ginecologia. Per tutta la vita ha lottato per la dignità, la libertà e i diritti delle donne e dei lavoratori/trici.
Fu la compagna di Andrea Costa, da cui ad Imola ebbe la figlia Andreina, poi di Filippo Turati. Anarchica, Medico, Rivoluzionaria, Socialista , era all’epoca una “donna avanti a tutte”, sostenuta dall’ideologia nichilista russa che teorizzava l’assoluta uguaglianza tra i sessi. Già nel 1890 affascinava e coinvolgeva con le Conferenze sul “Monopolio dell’uomo” e sosteneva che “Il voto è la difesa del lavoro e il lavoro non ha sesso”.
“Lettere di una donna innamorata della libertà”
– Lugano, 23 ottobre 1880, Anna scrive ad Andrea Costa: “No, Andreino, tu non hai ragione né punto né poco, né di affligerti che mi son condotta indegno del nostro amore...
– Lugano, 23 ottobre 1880, Anna scrive ad Andrea Costa: “No, Andreino, tu non hai ragione né punto né poco, né di affligerti che mi son condotta indegno del nostro amore...
- Napoli, 4 dicembre 1884, Anna scrive ad Andrea Costa: “Mio carissimo, la tua lettera buona e affettuosa m' ha fatto del bene, ma... c'è sempre quei ma e se maledetti, che inciampano e che avvelenano ogni gioia, ogni speranza... Tu cerchi in me il riposo, io in te la vita. Io sono per te poco donna, tu per me sei un'astrazione. Io non ho la maternità. Tu non mi dai l'umano del contatto fra i sessi diversi. Tu non vuoi o non puoi capire che l'abbandono e la pienezza non sono che la conseguenza d'una vita reciproca piena di comprensione dei pensieri, dei sentimenti, delle aspirazioni.....”
- Milano, 26 gennaio 1899, Anna scrive a Filippo Turati (carcerato): “Desidero tanto vederti, caro mio Filippin, e non m'importerebbe di vederti anche una volta sola. Che cosa importa, che fosse solo una mezz'ora... Perciò, senza preavvisi, uno di questi giorni, piova, nevichi o tempesti, verrò ugualmente...”
Angelo Gentilini