Fauja
Singh e Robert Marchand: due nomi che forse non vi dicono nulla. Il
primo corre ancora la maratona a 107 anni; il secondo, di qualche
mese più giovane, va ancora in bici e ha battuto il record del mondo
dell’ora della sua categoria di età… Generazione di fenomeni. Ma
sono pur sempre eccezioni. Un nuovo studio basato su dati
epidemiologici europei ci dice che fra trent’anni, in Europa, una
donna su quattro e un uomo su sei di età superiore a 65 anni avrà
una disabilità fisica tale da compromettere le sue attività
quotidiane. E, «senza misure preventive efficaci – avvertono gli
scienziati – questo fenomeno avrà un enorme impatto sui sistemi
sanitari nazionali e privati di tutta Europa». La ricetta per
mantenersi in forma. Strano mondo questo che sembra girare in senso
antiorario: figli pensionati indeboliti che vanno allo stadio a
vedere genitori centenari battere record di ogni tipo. Ma la
ricetta per mantenersi più in forma tutti c’è ed è semplice:
praticare regolarmente un’attività fisica, anche se commisurata
all’età. In questo modo si può ad esempio sconfiggere la
sarcopenia, vale a dire la fragilità che si sviluppa con l’avanzare
dell’età, dovuta alla perdita di forza e di massa muscolare. Tra i
55 e i 75 anni,ci dicono i medici, una pratica regolare e adeguata
all’età di uno sport favorisce un buon invecchiamento. Non il body
building, ovviamente, ma un allenamento specifico, impostato in un
modo tale da incrementare lentamente e con costanza la resistenza.
Insomma, fare fatica ma senza esagerare, allenare la forza muscolare
per migliorare la qualità della vita prolungando il più possibile
la propria autonomia. Due o tre allenamenti a settimana possono dare
ottimi risultati. Basta comunque un leggero incremento di attività
fisica per risentire benefici effetti: mezz’ora di movimento al
giorno anche se poco intenso (passeggiare, fare giardinaggio, salire
le scale) riduce del 17 per cento il rischio di mortalità. Se
l’esercizio è più intenso il beneficio è del 33 per cento, come
indica una ricerca pubblicata nel British Journal of Sports Medicine,
condotta durante una settimana su un campione di 1.181 uomini di età
media di 78 anni. Il movimento e l’allenamento fisico dopo una
certa età producono effetti benefici sulla produzione ormonale e
sulla pressione arteriosa. E sono in grado di migliorare la forza del
113 per cento, la velocità dell’11 per cento e del 24 per cento la
capacità di salire le scale. Secondo uno studio pubblicato nel
Journal of the American Medical Association, muoversi con regolarità
permette anche di diminuire il rischio di malattie cardiache,
d’accidente vascolare cerebrale, di diabete di tipo 2, di demenza e
di cancro. Insomma, le ricerche scientifiche indicano tutte la stessa
direzione: niente di meglio del movimento per guadagnare tempo.
Angelo Gentilini, da info www.libereta.it/salute-invecchiamento-sport