07 ottobre 2011

GLOBALIZZATO e INCAVOLATO

La globalizzazione ha provocato enormi movimenti di capitali che hanno indebolito l'economia da lavoro e potenziato le rendite da capitali e finanza. Sono aumentate le diseguaglianze tra chi è sostenuto dall'economia da lavoro e chi è legato alle rendite e alle speculazioni finanziarie. Da tempo si è spezzato il compromesso democratico tra capitale e lavoro, tanto che ora sta dilagando il liberismo senza regole che non trova, tra l'altro, una vera opposizione socio-economica con le idee chiare perchè in tempi non lontani in diversi scambiavano il liberismo come riformismo. Il paradosso è che la globalizzazione è un processo fondamentale per il progresso umano, lo sviluppo e l'uguaglianza dei popoli. Ma queste dinamiche mondiali non possono essere lasciate nelle mani del nuovo capitalismo finanziario. E' assodato che il mercato non è autoregolante e l'assenza di regole provoca disastri economici, instabilità, iniquità e distruzione di pezzi di economia reale. Inoltre non è possibile parlare di crescita a prescindere perchè ritengo indispensabile ricercare una crescita sostenibile proprio per ricostruire i nuovi assetti ed equilibri mondiali. Da anni e ora urgentemente serve un ruolo centrale della politica e una Governance mondiale che ridefinisca le giuste proporzioni e rapporti tra capitale, finanza e lavoro prodotto, ed ancora inibisca il potere decisionale e sociale della finanza e delle caste sostenute dalle speculazioni. In questo senso vedo positivo il SI alla Tobin-Tax del Consiglio d'Europa. In pratica è stato chiesto con forza che l'Ocse studi come introdurre una tassa globale sulle transazioni finanziarie. Detto questo sono incavolato perchè in troppi hanno contribuito a sostenere questo nuovo modello di capitalismo finanziario, compreso i molti lavoratori, lavoratrici e Sindacati che disuniti, a volte e troppo spesso, giocano la palla a favore dei pochi potenti capitalisti e finanzieri.
A. G.