Un'attenzione a corrente
alternata ci porta ad interessarci ieri dei migranti nel mar
Mediterraneo, oggi della crisi del popolo greco e domani? Domani
l'attenzione sarà evidentemente catalizzata dalla strage di
Srebrenica avvenuta ormai venti anni fa, almeno per qualche giorno.
Ma il filo rosso della militanza della Cgil ER non intende adeguarsi
a questo “spezzettamento” della solidarietà. Perché il ricordo della
strage di Srebrenica non scivoli via come tanti altri è bene
fermarsi a riflettere un po' su quel tragico evento che, per numeri e
gravità, fa ancora ombra a tutti i pericoli e ai venti di guerra che
ci circondano. Attualmente i profughi
nella Bosnia-Erzegovina sono più di 80.000. Le rimesse degli
emigranti sono le entrate prevalenti – quasi le uniche – che
sostengono la vita delle famiglie e l'economia del territorio mentre
l'80% dei giovani pensa o ha già deciso di emigrare alla luce della
totale mancanza di prospettive. Sono diversi i bosniaci
di religione musulmana che si sono votati al sedicente Stato
Islamico: sono giovani che la guerra non l'hanno vissuta
direttamente, ma che ne hanno subito le conseguenze e le umiliazioni.
Terreno assai fertile per chi inneggia al riscatto vendicativo e
violento. Un'indagine riservata,
resa nota dall'Observer, lascia emergere una documentazione che
attesterebbe le gravissime responsabilità occidentali che rendono la
strage di Srebrenica non un fatto imprevedibile e avvenuto
eccezionalmente, quanto piuttosto il frutto di una precisa strategia
attuata in violazione delle disposizioni ONU che avevano dichiarato
il territorio una “safe area” de-militarizzata e di cui
imprevedibili erano le sole dimensioni del massacro. Questo anniversario urla
a gran voce la necessità che le organizzazioni internazionali e le
stesse organizzazioni ed istituzioni europee, che oggi appaiono
ancora prevalentemente inceppate su questioni finanziarie ed
economiche, si sveglino. Ripartano con maggior convinzione per il
perseguimento della pace, della solidarietà, del rispetto dei
diritti umani e per la giustizia sociale delle donne e degli uomini
nella vasta area del Mediterraneo e del Grande Medio Oriente. La Cgil
dell'Emilia-Romagna unitamente alla Rete degli Studenti e con il
sostegno dell'Università di Bologna hanno promosso una visita-studio
che renda merito alla memoria di quel massacro nel quale le vittime
furono più di 8.000. Dopo le analisi fatte e la conoscenza acquisita
la Cgil ER sostiene quei giovani che non intendono accontentarsi di
studiare sui banchi di scuola, ma verificare e conoscere da vicino
questa immane tragedia affinché non abbia più a ripetersi.
Anna Salfi, Segreteria Cgil Emilia Romagna.
Approfondisci il contesto: https://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_Srebrenica
Angelo Gentilini