“Serve un
patto sociale e generazionale, i figli sono la promessa da portare
avanti e gli anziani sono la ricchezza della memoria. Una crisi non
può essere superata, senza i giovani, i ragazzi, i figli e i nonni.
Forza per il futuro e memoria del passato che ci indica dove si deve
andare” (Papa Francesco, a Torino domenica 21 giugno) Se Papa
Bergoglio fosse iscritto allo SPI,
aggiungerebbe certamente alla sua argomentazione, un ulteriore
passaggio: i nonni non sono solo “memoria del passato...che
indicano dove si deve andare”, ma sono anche àncora del presente
che sorregge figli e nipoti e che consente loro di percorrere la
propria strada, con aiuti morali ma anche materiali. E se
Francesco fosse addirittura un dirigente dello SPI,
sicuramente toccherebbe anche un altro argomento: i nonni come
piccole ma espertissime “agenzie” di welfare praticato, che
surrogano lo Stato che non c'è. Ci piace
questo Papa, quando dice cose di comune buon senso e che purtroppo
non sentiamo da altre autorevoli voci. Sono distratti, seminano
zizzania, parlano di scontri tra generazioni e buttano via una delle
risorse più significative e preziose che il nostro Paese può
vantare: i nonni,
appunto.
Angelo Gentilini, da Passaparola Spi Cgil E.R.