01 giugno 2015

La Cgil nella storia italiana è sempre stata protagonista.

“Ho un sogno: che un giorno qualcuno degli industriali o del governo riconosca che se in questi sette anni di crisi non siamo finiti in un disastro sociale peggiore di quello che c’è, è grazie agli accordi, alle soluzioni che abbiamo trovato, alla difesa dei redditi”. Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, parlando a Genova alla Festa di Liberetà, il mensile dello Spi: “Qualcuno – aggiunge – ci riconosca che noi abbiamo fatto ciò che i governi disfavano. Non abbiamo da prendere lezioni da nessuno, semmai siamo in grado di spiegare noi cosa è successo”.
1) Priorità rinnovare contratti e aumentare salari: “Dopo sette anni di crisi, per noi la priorità è rinnovare i contratti nazionali e aumentare i salari, i lavoratori hanno pagato abbastanza”. 
2) Serve sistema equo pensioni, basta vitalizi: “Noi vogliamo contrastare il lavoro povero, ma guardiamo anche ai pensionati, a tutti coloro che hanno lavorato per tanti anni e hanno costruito con i loro versamenti il loro riposo. E plaudiremo quando, finalmente, ci sarà un sistema pensionistico davvero equo, che tratta tutti allo stesso modo, sulla base dei contributi accumulati. Basta, dunque, con i vitalizi”. 
3) No sindacato unico, parole hanno un peso: “Non si stupisca Renzi se, di fronte alla sua idea di sindacato unico, noi diciamo un secco no, proprio perché abbiamo già avuto un’Italia senza libertà, senza sindacati, del partito unico, delle corporazioni: queste cose ce l’abbiamo in mente, e dunque, facciamo attenzione all’uso delle parole, perché le parole hanno un significato”.
4) La legge Fornero va cambiata: “La legge Fornero, da qualunque punto di vista la si guardi, fa danni e va cambiata. Per questo dico a Cisl e Uil – ha detto ancora –: scegliamo insieme due priorità e su quelle lavoriamo: previdenza e fisco e rinnovo dei contratti...."
"Non abbiamo paura del cambiamento", ha sottolineato Camusso, “anzi, ne siamo sempre stati protagonisti nella storia di questo paese. Siamo pronti al sacrificio, ma quello che non accettiamo più è che qualcun altro si arricchisca con i nostri sacrifici. Vogliamo cambiare il paese e lo faremo con il Nuovo Statuto dei Lavoratori, con un diverso passo dell’unità sindacale e con la contrattazione. Mettiamo la nostra forza a disposizione di chi ha meno diritti. Questo significa per noi unità del mondo del lavoro. Anche per questo saremo vicini allo Spi nelle sue lotte e sappiamo che lo Spi farà altrettanto con noi per difendere il lavoro”.
Angelo Gentilini, da info LiberEtà.