Venerdì 5 giugno due lavoratori della multinazionale americana Emersonsono stati convocati dalla direzione aziendale ed hanno appreso di essere “di troppo”. Nella lettera che è stata loro consegnata si evince la decisione della multinazionale di trasferire le attività di assemblaggio e collaudo dei gruppi di continuità svolte presso la sede di Castel Guelfo di Bologna in Repubblica Ceca. L’operazione che partirebbe oggi dovrebbe concludersi entro la fine del 2016 con, presumibilmente, ulteriori esuberi. A spregio e disprezzo delle più elementari relazioni sindacali che oltretutto contraddistinguono la nostra regione, la Emerson Network Power Chloride ha ritenuto di procedere a licenziamenti unilaterali poiché né i rappresentanti dei lavoratori, né le organizzazioni sindacali territoriali sono state convocate per aprire un confronto sul progetto e trovare soluzioni alternative ai licenziamenti come i contratti di solidarietà. Non ci saremmo mai aspettati da una multinazionale americana come l’Emerson, che nel rilevare la Chloride sbandierava la motivazione dei dipendenti e l’etica aziendale come due elementi imprescindibili dagli obbiettivi di business, che due lavoratori siano diventati l’ostacolo per un gruppo che fattura oltre i 6 miliardi di dollari all’anno. Nella giornata di mercoledì 10 giugno si terranno le assemblee a Castel Guelfo e insieme alle lavoratrici e i lavoratori si discuterà di quali prime iniziative di mobilitazione mettere in campo per chiedere il ritiro dei licenziamenti e l’apertura di un tavolo di confronto sul progetto, sulle eventuali ricadute e sulle possibili soluzioni.
Angelo Gentilini, da info Fiom Cgil Imola.