Nel primo mattino si parte per Milano a sostegno dello
"Sciopero generale metalmeccanico", perché permangono tutte le motivazioni per la protesta:
il rifiuto al confronto da parte del Governo con le organizzazioni sindacali sulla Legge di Stabilità e sulla Riforma del lavoro (Jobs Act). Non si prevedono misure destinate al rilancio dell'economia ed allo sviluppo di politiche industriali. Non si affronta il vero e prioritario problema italiano, che consiste nella creazione di nuovo lavoro a rilancio dell'occupazione. E' assurdo e paradossale pensare che la riduzione dei diritti dei lavoratori e lavoratrici sia la condizione e motivazione che blocca e riduce l'occupazione in Italia. Inoltre ritengo che siano politicamente puerili le critiche che si dispensano
sullo sciopero generale, di venerdì 5 dicembre 2014, indetto dalla Cgil, come uno strumento per allungare il ponte e per favorire la riuscita dello sciopero. Certi politici, che si dicono di sinistra e che non hanno mai lottato con i lavoratori, sarebbe bene che si concentrassero sul fatto che ci sono tante aziende italiane che chiuderanno dal ponte dell' 8 dicembre, per riaprire solo dopo il 12 gennaio 2015. Poi ce ne sono tante altre che proprio non apriranno o sono già praticamente chiuse, essendo in situazioni fallimentari o in cassa integrazione a zero ore, con delle forti ristrutturazioni aziendali e corpose riduzioni occupazionali.
Nel contempo evidenzio il problema sui tagli ai Patronati sindacali che il Governo Renzi ha previsto.
Non si ferma la protesta dei Patronati contro i tagli delle risorse contenuti nella legge di Stabilità che si si tradurrebbero in un’altra tassa occulta ai danni delle persone socialmente più deboli costrette, dietro pagamento, a rivolgersi al mercato selvaggio di sedicenti consulenti, che operano senza alcun controllo e senza regole…
Angelo Gentilini, da info Cgil Imola.it