Il Comune di Imola vuole riorganizzare i Servizi
dell'Infanzia comunali, senza coinvolgere le organizzazioni sindacali. Lo abbiamo
appreso dal personale coinvolto e da un documento tecnico del Comune di Imola. Dai dati si evince che è intenzione
dell'Amministrazione aumentare le tariffe. L'Amministrazione comunale non ha convocato
le organizzazioni sindacali di categoria e i sindacati confederali per
discutere dell'organizzazione dei servizi ai cittadini, della loro qualità, e
degli aumenti che per noi sono inaccettabili, soprattutto in un momento così
difficile per le famiglie e la comunità.
Evidentemente anche gli amministratori locali si sono omologati al
«Renzi pensiero» che non tiene conto della situazione reale in cui si trovano i
cittadini imolesi ed evita il coinvolgimento dei lavoratori e il confronto con
i sindacati. Troviamo inaccettabile apprendere che viene messa in atto una
riorganizzazione dei Servizi all'infanzia, attraverso la presentazione di una
scheda tecnica dei progetti di miglioramento approvati dalla giunta comunale,
senza conoscerne l'obiettivo politico. I nostri amministratori, nel passato, si
sono sempre fatti lustro dell'alta qualità riconosciuta dei Servizi
all'Infanzia della nostra città e questo è stato possibile grazie al
coinvolgimento del personale e delle parti sociali. Amaramente constatiamo, a
differenza del 2009 quando avvenne una riqualificazione ed innovazione dei
Servizi all'Infanzia con il coinvolgimento di tutte le parti, che quel passato
fatto di dialogo è terminato. Oggi, come a livello nazionale, la parte politica
demanda tutto al tecnico, spogliandosi delle sue responsabilità e lasciando
fuori dalla porta le organizzazioni sindacali. Ci chiediamo quale valore
l'Amministrazione dia ai Servizi dell'infanzia, se intende ancora mantenerne
l'alta qualità sotto il profilo pedagogico e culturale o se il nuovo modello è
quello dell'assistenzialismo.
Mirella Collina (Segreteria Cgil Imola)- Isabella Sabattani (Segretaria Fp-Cgil Imola)