12 novembre 2014

Oggi per farmi un regalo rilancio "La questione morale".

Per noi comunisti la passione non è finita. Ma per gli altri? Non voglio dar giudizi e mettere il piede in casa altrui, ma i fatti ci sono e sono sotto gli occhi di tutti. I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente; idee, ideali, programmi pochi o vaghi; sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l'iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un "boss" e dei "sotto boss".

Roma, 28 luglio 1981: intervista rilasciata da Enrico Berlinguer a Eugenio Scalfari.


 


Dall'81 ad oggi la situazione è profondamente peggiorata. Allora si parlava di interesse del partito o della corrente a cui si deve la carica. Oggi si parla invece di Dirigenti singoli che giocano in proprio e che calpestano ogni relazione sociale. L'impegno che mettono nel consolidare ed estendere le loro magagne travolge amministrazioni politiche, progetti ambientali, sviluppi culturali. In questa maniera si deprime profondamente le possibilità di far valere gli interessi dei cittadini. Tra le Grandi Questioni Morali che oggi vanno affrontate, c'è quella dell'equità dei diritti e delle retribuzioni. Basti pensare che il salario dei lavoratori è stato compresso, mentre si sono esaltati salari e premi dei Dirigenti e Manager delle aziende pubbliche e private. Compresi quelli che le hanno portate al fallimento.
da l'Unità, sabato 6/12/2008, Giovanni Berlinguer (fratello di Enrico)

Che differenza tra Mani Pulite ed oggi???
Allora era un sistema. Ogni appalto doveva rendere ed essere funzionale al finanziamento dei partiti. Oggi la corruzione è meno un sistema. Gli imprenditori si rivolgono ai Burocrati che fanno da intermediari con i politici. I soldi non vanno più al partito ma al singolo, che può ricambiare il favore in vari modi: consulenze, incarichi, posti di lavoro, gare d'appalto su misura e ritocchi economici con le varianti in corso d'opera.
Le intercettazioni restano il miglior strumento di indagine.
da l'Unità, sabato 20/12/2008, Gerardo D'Ambrosio (ex-magistrato)



In Italia la corruzione ha radici profonde che toccano un po' tutti i settori della vita civile. Mani Pulite è stata una parentesi che ha fatto saltare le regole del gioco, il vecchio sistema. Poi corrotti e corruttori si sono riorganizzati in fretta. L'Organizzazione mondiale per lo sviluppo economico (Ocse), mette l'Italia al 41° posto della classifica dell'indice della percezione del malaffare (Corrupt percept index). 
Senza cadere in generalizzazioni stiamo diventando, in parte lo siamo già, un paese individualista e qualunquista. Colpa dello Stato che non c'è abbastanza. Colpa nostra che non riusciamo più ad indignarci quando sentiamo un parlamentare dire che un mafioso come Mangano, morto all'ergastolo per mafia, è un eroe. Colpa della classe politica che dovrebbe stare meno nei palazzi e andare più tra le persone, a cercare di coinvolgere sulla Questione Morale.
da l'Unità, martedì 30/12/2008, Achille Serra (ex-magistrato)

Martedì 11 novembre 2014: " L' Agenzia delle Entrate rileva che in Italia l'imponibile evaso per l' IRAP nel periodo 2007/2012 ammonta a 223 miliardi di euro". A conferma delle sopracitate autorevoli dichiarazioni.

Angelo Gentilini
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