06 novembre 2014

Egregio Governo, i pensionati stan finendo la pazienza.

Ieri sono andato a Milano alla manifestazione/iniziativa tenuta dai sindacati dei pensionati di Cgil,
Cisl e Uil. Per rilanciare la piattaforma unitaria "Previdenza e Fisco", nella stessa giornata si sono svolte altre 2 iniziative a Roma e Palermo. Si è messo in campo una giornata di mobilitazioni ( Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil), per chiedere al Governo Renzi degli interventi urgenti su reddito da pensione, fisco, welfare, servizi, assistenza, sanità, non autosufficienza, lavoro, modello di sviluppo, occupazione, tagli agli sprechi e ai privilegi, democrazia e rappresentanza.  Al  Teatro Nuovo di Milano ci sono stati tanti interventi molto qualificanti, che hanno evidenziato  i  valori , gli ideali, la storia, le lotte, le conquiste, i diritti, il ruolo dei sindacati a sostegno dei lavoratori e dei pensionati.  In ogni intervento, a rappresentanza delle tre sigle sindacali, si sono elevate delle durissime critiche al Governo Renzi, in particolare sulla mancata equità fiscale, sulla Riforma del lavoro (Jobs Act) e sui provvedimenti previsti  dalla Legge di Stabilità.  Si considera un grande errore  il mancato dialogo con le organizzazioni sindacali e si è doverosamente ricordato quanto sia stato storicamente importante il ruolo dei sindacati nella costruzione della democrazia e nei  vari momenti difficili e tragici che il nostro Paese ha attraversato. Sul versante pensioni sono state rimarcate tutte le criticità venutesi a creare da 15 anni di mancata rivalutazione reale del potere di acquisto e si ritiene  indispensabile l’estensione del bonus degli 80 euro agli incapienti e alle pensioni più basse. Inoltre sono state forti e pressanti le osservazioni negative sulla Riforma del lavoro, che prevede l’ulteriore depotenziamento dell’ Art 18, il demansionamento, il controllo visivo a distanza e le altre recenti scelte delle mancate casuali sull’estensione dei Contratti Determinati.  Altre critiche sono state rivolte alla proposta del TFR in busta paga, quale ulteriore aggravio fiscale per i lavoratori e messa in discussione della futura tenuta  dell’ impianto previdenziale, compreso l’aumento dell’aliquota fiscale (dall’ 11,5% al 20%) sulla rendita dei fondi pensione complementari.  Si ritengono inaccettabili i tagli economici che il Governo Renzi ha previsto  per i Patronati sindacali, che offrono una infinità di servizi e tutele gratuite a lavoratori, pensionati, disoccupati, giovani, studenti e a tutti i cittadini in difficoltà, iscritti e non iscritti ai sindacati. Come si legge le critiche mosse a questo Governo sono tante e al fianco ci sono anche tante proposte che i sindacati confederali hanno nel loro programma rivendicativo per far si che si migliorino veramente lo stato delle cose, mentre sembra che il tutto sia possibile solo accontentando le richieste di Confindustria e della finanza speculativa. Sul versante risorse si è fatto notare che manca una lotta seria ed incisiva contro l’evasione, l’elusione, la corruzione, il falso in bilancio, il conflitto d’ interesse, l’ illegalità, il trasferimento illegale dei capitali all’estero e la continua delocalizzazione delle attività industriali. Mancano dei piani industriali nazionali per la creazione di nuovo lavoro e in questo si deve rivedere anche la redistribuzione del lavoro, oltre che la redistribuzione della ricchezza, che è riconosciuto un grande motore di sviluppo occupazionale. Per smuovere la domanda interna è chiaro che si devono creare degli equi presupposti economici e le crescenti disugluazianze, anche in questi anni di dura crisi, sono un elemento paradossale e in controtendenza. Si consiglia, a tutela e per il lavoro delle giovani generazioni, la revisione della legge Fornero sulle pensioni e il fare insieme con il confronto sulle cose da fare evita che si producano, come nel recente passato, degli enormi errori come quello sugli "esodati". Inoltre in ogni intervento è stata invocato “il valore aggiunto dell’unità sindacale”, quale condizione ottimale e necessaria a sostegno di una lotta che si ha intenzione di sostenere per far si che ci sia ascolto e confronto tra il Governo e i sindacati confederali.  Dagli interventi e dalle conclusioni di Carla Cantone mi sembra di aver capito, e ho capito bene, che se  il Governo Renzi  vuole veramente “cambiare verso” non può pensare di farlo escludendoci. Noi siamo i primi ad essere interessati sul miglior futuro dei giovani, perché sono i nostri figli e nipoti. Noi siamo parte della storia. Noi la storia la conosciamo. Noi vogliamo continuare a contribuire alla scrittura della nostra storia italiana ed europea. Noi ci siamo, la pazienza ha il suo limite e sta finendo.
Angelo Gentilini