Ieri sono andato a Milano alla manifestazione/iniziativa
tenuta dai sindacati dei pensionati di Cgil,
Cisl e Uil. Per rilanciare la piattaforma unitaria "Previdenza e Fisco", nella stessa giornata
si sono svolte altre 2 iniziative a Roma e Palermo. Si è messo in campo
una giornata di mobilitazioni ( Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil), per
chiedere al Governo Renzi degli interventi urgenti su reddito da pensione,
fisco, welfare, servizi, assistenza, sanità, non autosufficienza, lavoro,
modello di sviluppo, occupazione, tagli agli sprechi e ai privilegi, democrazia
e rappresentanza. Al Teatro Nuovo di Milano ci sono stati tanti
interventi molto qualificanti, che hanno evidenziato i
valori , gli ideali, la storia, le lotte, le conquiste, i diritti, il
ruolo dei sindacati a sostegno dei lavoratori e dei pensionati. In ogni intervento, a rappresentanza delle
tre sigle sindacali, si sono elevate delle durissime critiche al Governo Renzi,
in particolare sulla mancata equità fiscale, sulla Riforma del lavoro (Jobs
Act) e sui provvedimenti previsti dalla
Legge di Stabilità. Si considera un
grande errore il mancato dialogo con le
organizzazioni sindacali e si è doverosamente ricordato quanto sia stato storicamente
importante il ruolo dei sindacati nella costruzione della democrazia e nei vari momenti difficili e tragici che il nostro
Paese ha attraversato. Sul versante pensioni sono state rimarcate tutte le
criticità venutesi a creare da 15 anni di mancata rivalutazione reale del
potere di acquisto e si ritiene
indispensabile l’estensione del bonus degli 80 euro agli incapienti e
alle pensioni più basse. Inoltre sono state forti e pressanti le osservazioni
negative sulla Riforma del lavoro, che prevede l’ulteriore depotenziamento
dell’ Art 18, il demansionamento, il controllo visivo a distanza e le altre
recenti scelte delle mancate casuali sull’estensione dei Contratti
Determinati. Altre critiche sono state
rivolte alla proposta del TFR in busta paga, quale ulteriore aggravio fiscale
per i lavoratori e messa in discussione della futura tenuta dell’ impianto previdenziale, compreso
l’aumento dell’aliquota fiscale (dall’ 11,5% al 20%) sulla rendita dei fondi
pensione complementari. Si ritengono
inaccettabili i tagli economici che il Governo Renzi ha previsto per i Patronati sindacali, che offrono una
infinità di servizi e tutele gratuite a lavoratori, pensionati, disoccupati,
giovani, studenti e a tutti i cittadini in difficoltà, iscritti e non iscritti
ai sindacati. Come si legge le critiche mosse a questo Governo sono tante e al
fianco ci sono anche tante proposte che i sindacati confederali hanno nel loro
programma rivendicativo per far si che si migliorino veramente lo stato delle
cose, mentre sembra che il tutto sia possibile solo accontentando le richieste
di Confindustria e della finanza speculativa. Sul versante risorse si è fatto
notare che manca una lotta seria ed incisiva contro l’evasione, l’elusione, la
corruzione, il falso in bilancio, il conflitto d’ interesse, l’ illegalità, il trasferimento illegale dei capitali all’estero e la continua delocalizzazione
delle attività industriali. Mancano dei piani industriali nazionali per la creazione di nuovo lavoro e in questo si deve rivedere anche la redistribuzione del lavoro, oltre che la redistribuzione della ricchezza, che è riconosciuto un grande motore di sviluppo occupazionale. Per smuovere la domanda interna è chiaro che si devono creare degli equi presupposti economici e le crescenti disugluazianze, anche in questi anni di dura crisi, sono un elemento paradossale e in controtendenza. Si consiglia, a tutela e per il lavoro delle giovani generazioni, la revisione della legge Fornero sulle pensioni e il fare insieme con il confronto sulle cose da fare evita che si producano, come nel recente passato, degli enormi errori come quello sugli "esodati". Inoltre in ogni intervento è stata invocato “il
valore aggiunto dell’unità sindacale”, quale condizione ottimale e necessaria a
sostegno di una lotta che si ha intenzione di sostenere per far si che ci sia
ascolto e confronto tra il Governo e i sindacati confederali. Dagli interventi e dalle conclusioni di Carla
Cantone mi sembra di aver capito, e ho capito bene, che se il Governo Renzi vuole veramente “cambiare verso” non può
pensare di farlo escludendoci. Noi siamo i primi ad essere interessati sul miglior futuro dei giovani, perché sono i nostri figli e nipoti. Noi
siamo parte della storia. Noi la storia la conosciamo. Noi vogliamo continuare
a contribuire alla scrittura della nostra storia italiana ed europea. Noi ci
siamo, la pazienza ha il suo limite e sta finendo.
http://www.rassegna.it/articoli/2014/11/4/116024/non-stiamo-sereni
Leggi alcuni passaggi degli interventi del 5 novembre a Milano
Leggi alcuni passaggi degli interventi del 5 novembre a Milano
Angelo Gentilini