21 ottobre 2013

Pensioni...L' epopea delle disuguaglianze

Con la Legge della Stabilità, in corso d'opera, si sono giustamente risollevati dei forti interrogativi sull'equità e sulle sperequazioni degli assegni pensionistici dei cittadini italiani. Sono problematiche note da anni, che ultimamente si sono aggravate, anche perchè se è stato costituzionale bloccare la rivalutazione delle pensioni 3 volte sopra la minima (1,441 euro lordi) negli ultimi 2 anni, non si riesce a capire perchè si debbano continuare a sostenere delle pensioni d'oro a 100.000 cittadini che non hanno pagato nella loro vita lavorativa una somma di contributi tali e proporzionali a queste cifre, pur tenendo conto del sistema retributivo e non contributivo come ora è in essere. Come su altri casi e su altre problematiche rilancio due post scritti uno a dicembre 2012 e l'altro a gennaio 2010, a dimostrazione che è necessario riflettere........
Angelo Gentilini

17 dicembre 2012

Pensioni e Liquidazioni di LUSSO

Mentre si chiedono ai lavoratori e lavoratrici dei sacrifici enormi per il bene pubblico, c’è un gruppo di centomila cittadini che sono dei super pensionati di lusso e che nessuna riforma riesce a toccare. Per questi pensionati d’oro lo Stato spende 15 miliardi di euro all’anno, ognuno in media intasca 150 mila euro.  Per il totale di 13,8 milioni di pensioni la spesa è di 190 miliardi e  7,2 milioni di pensionati ha in media un assegno mensile di 770 euro (uomini), 569 (donne). Il più ricco dei centomila nababbi è Mauro Sentinelli, ex manager della Telecom, che percepisce 90.246 euro al mese, circa 3.000 al giorno, a cui vanno sommati i gettoni di presenza nel Cda di Telecom e di Presidente Enertel Servizi. Poi, per esempio, Lamberto Dini accumula varie pensioni  per un totale di 40.000 euro al mese, idem per Giuliano Amato che arriva a 30.000.

11 gennaio 2010

I PRECARI PAGANO LE PENSIONI AI DIRIGENTI E ALTRO…

Analizzando quanto accade in Italia, si consolida il crescente distacco della politica dalle persone che fisicamente, moralmente, eticamente e finanziariamente “tirano la carretta”. Detto questo, e si dice da tempo, vediamo i dati INPS e quanto non sa il cittadino che non si documenta. Tre fondi INPS messi insieme danno un attivo di + 19,4 miliardi di euro, ma l’attivo non è prodotto da tutte le categorie di lavoratori. Sono in attivo varie categorie di lavoratori dipendenti con + 6,8 ml/euro, sono in attivo i parasubordinati e precari vari con + 8 ml/euro, è in attivo il fondo cassa integrazione, disoccupazione, malattia con + 4,6 ml/euro. Sono in passivo, udite! udite!, il fondo dirigenti d’impresa con – 3,2 ml/euro, a seguire le categorie dei coltivatori con – 5 ml/euro, commercianti e clero.
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