Emilia Romagna: 92,5
milioni di ore di cassa integrazione nel 2012,
ovvero più 13,3 milioni
rispetto al 2011
Il
2012 si è chiuso con un dato drammatico che denota il livello della crisi
raggiunto in Emilia Romagna: l'utilizzo della cassa integrazione (ordinaria,
straordinaria, in deroga) ha raggiunto i 92,5 milioni di ore, 13,3 milioni in
più del 2011.
Le
province più colpite sono quelle di Modena (dove il terremoto ha intaccato
pesantemente il tessuto produttivo), Ferrara per le stesse ragioni, Rimini e Reggio
Emilia.
Comunque
in tutta la regione i settori più colpiti sono il metalmeccanico, il tessile e
l'edilizia.
Arrivata
al quarto anno la crisi, iniziata nel 2009, impone l'assunzione di scelte di
politica industriale ed economica in grado di invertire la rotta; un altro anno
a questi livelli ridurrebbe la regione e l'intero paese in condizioni
socialmente insopportabili.
Di
fronte a questo scenario, il governo Monti ha deciso un taglio di risorse che
riduce la tutela sociale e per di più l'entrata a regime della legge 92 sul
mercato del lavoro (riforma Fornero) aumenta la precarietà e intacca i diritti
dei lavoratori e delle lavoratrici.
Per
queste ragioni la Cgil
è impegnata a definire un nuovo piano per il lavoro, a livello nazionale e
regionale, nel quadro di un modello di sviluppo alternativo a quello dei
recenti governi italiani ed europei, che metta al centro la qualità e i diritti
del lavoro.
Antonio Mattioli, CGIL Emilia Romagna