Nei giorni scorsi l'INPS, con la Circolare del 28 dicembre 2012, n°149, aveva introdotto delle novità allarmanti in riferimento ai limiti reddituali per la liquidazione delle invalidità civili. Infatti, per i soli invalidi civili al 100%, dal 2013 sarebbe stato considerato anche il redditto del coniuge. Gli invalidi totali titolari, assieme al coniuge di un reddito lordo annuo superiore a 16.127,30 euro, avrebbero perso il diritto alla pensione (275,87 euro al mese). Questa decisione ci è sembrata immediatamente errata, e soprattutto iniqua e controversa. Infatti, si verrebbe a creare una disparità di trattamento tra gli invalidi totali e gli invalidi parziali, per i quali varrebbe ancora il reddito personale, e di fatto verrebbero penalizzati i più bisognosi. Repentinamente la CGIL si è mossa, chiedendo la revoca della circolare stessa, scrivendo una lettera sia al Direttore generale dell'INPS, Mauro Nori, sia al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero. Come conseguenza, con il Messaggio n°717 del 14 gennaio 2013, l'INPS è tornata sui suoi passi, revocando la novità introdotta Pertanto, “sia nella liquidazione dell’assegno ordinario mensile di invalidità civile parziale, sia per la pensione di inabilità civile si continuerà a far riferimento al reddito personale dell’invalido”.
Nina Daita Cgil Disabilità