No more
falsehoods or derisions…
Ci
saranno in abbondanza armonia e comprensione
tolleranza e verità
non più ipocrisia e scherno…
tolleranza e verità
non più ipocrisia e scherno…
Sarà la pace a guidare i
pianeti, sarà l’amore a guidare le stelle! Così una famosa
canzone di un famosissimo musical di Milos Forman del 1979 annunciava
il sorgere dell’era dell’Acquario.
Ecco, ci siamo. L’era
dell’Acquario è arrivata, è qui, simboleggiata, appunto, da
quella nave che porta per nome Aquarius e che in questo momento sta
al largo di quell’Europa “culla di civiltà” che per abbondanza
di civiltà ha trasformato il “suo” mare in cimitero di persone e
in discarica di cose, specie di plastica. Siamo civilissimi, siamo
superiori. Per questo dobbiamo difenderci. La terra è poca e già
siamo in tanti. Il lavoro è poco e già siamo in tanti. Il nostro
dio ha già abbastanza da fare per occuparsi di noi e non siamo in
fondo così sicuri che sia lo stesso dio degli infedeli che vogliono
sbarcare sulle nostre coste. Sennò perché li avremmo combattuti,
già quasi mille anni fa? Già, perché? Perché e per cosa
continuiamo a combattere? Quali sono gli argomenti che ci
infervorano, ci appassionano, ci fanno battere il cuore?
Chi sono i
nostri campioni? Chi sono le personalità che ci fanno muovere da
casa e ci portano a scendere in piazza, a sgolarci in urla di
condivisione di appartenenza, quali sono i gesti che ci accomunano,
quando scendiamo in piazza e quali sono le bandiere che innalziamo e
sventoliamo con energia, perché prendano il vento? Parlo di maggioranza, è
chiaro.
Perché la minoranza resiste come sempre nei duri sentieri
accidentati e come sempre fatica in salita. La maggioranza degli
europei, la maggioranza degli italiani, la maggioranza degli imolesi
ora scende in piazza per campioni come quelli che vedono ogni giorno
nelle televisioni. Caricature di esseri umani completi, ma mancanti
della parte a mio parere migliore. Come lo erano quell’altro
campione che la maggioranza degli italiani ha seguito per un
ventennio e ancora dopo, solo voltando la camicia, tale Benito di
dubbio stile, a giudicare dai documentari (mi sono sempre chiesta
come si potesse fare a dargli credito, con quegli atteggiamenti da
“pataca”, diremmo noi in Romagna, e avrebbe detto anche lui,
perché il romagnolo era la sua lingua madre) e quella specie di
rigurgito della Storia che il popolo tedesco ha sostenuto dall’inizio
alla fine, sempre in maggioranza, che per nome proprio faceva Adolf.
Il cognome rimarrà imperituro, proprio per via della maggioranza,
che lo ha voluto e amato e seguito, tenacemente. Alla maggioranza degli
europei, ora, vanno bene dei campioni così. Inutile fare l’elenco.
Gente che non mi pare nemmeno gente. No, non mi pare umana. Non si
può avere come campione uno come Gino Strada e poi non pensare con
sbigottimento a chi è capace di andare a dormire sapendo di aver
lasciato al largo oltre 600 persone che si aspettano di toccare terra
e di essere soccorse e aiutate. Tra sabato e domenica la Aquarius ha
recuperato 629 persone, tra cui 123 minori non accompagnati e 7
donne incinte. 229 persone erano a bordo di due gommoni (uno dei
quali si era ribaltato), le altre 400 erano state invece recuperate
in altre operazioni della Guardia Costiera e della Marina italiana e
sono state successivamente trasbordate sulla Aquarius. Non si può. E non si può
guardare senza moto di ripugnanza quell’altro complice vice capo
del governo che si mette la faccia seria e dice che è arrivato il
momento di dire basta e che l’Europa deve battere un colpo e che
attendiamo una risposta. Ma che segnale dobbiamo dare?
Gli esseri
umani si aiutano e basta. E basta. Altro non c’è.
Altro non lo trovi nel
Vangelo. Non è che gli esseri umani si aiutano solo se li aiuta
anche qualcun altro. Non è che smetti di aiutarli perché gli altri
non lo fanno e tu sei l’unico ad aiutarli. A parte che dovremmo
vedere che razza di aiuto ha dato l’ultimo Ministro dell’Interno
italiano, accordandosi per rimandare o trattenere i migranti nei
campi in Libia…
Gli esseri umani si
aiutano e basta. E basta. Altro non lo trovi nella tua coscienza, a
meno che tu non sia una caricatura di un essere umano. E un campione
di ipocrisia. Chi conosce la Storia sa che non c’è niente, proprio
niente, della “ricchezza” europea che non sia basato e non si
basi sullo sfruttamento di persone e terre non europee. È così. I
Lloyd di Londra hanno fatto la loro fortuna con la tratta degli
schiavi, ad esempio. Siamo ipocriti, più che superiori, e difendiamo
un costante ladrocinio, più che altro. Vendiamo l’80% delle armi
che vengono utilizzate nei Paesi in guerra, da cui scappano i
migranti (con scappereste anche voi?), ma poi non vogliamo accogliere
chi da quei Paesi cerca di fuggire e magari (solo la minima parte)
pensa di venire in Europa.
Ipocrisia. Campioni di
ipocrisia i nostri governanti, e campioni di ipocrisia chi li vota,
cioè la maggioranza. Ma torniamo sulla
sensibilità. Non voglio più saperne di gente-non-gente che mostra
di non avere sensibilità. Nel senso che occorre lavorare per
ritrovarla, rigenerarla. Certo non si può giustificare
l’insensibilità. Bisogna coltivare la capacità di empatia, la
solidarietà, come preziose e fondamentali caratteristiche umane.
Unite alla creatività, altro elemento che ci fa umani. La
maggioranza, da sempre, ama seguire l’altrui pensiero, magari un
unico pensiero, espresso da un unico campione, magari con la voce più
forte, di timbro e di volume. La maggioranza ama i pensieri
semplificati, assemblati magari su stereotipi.
La maggioranza ha fretta di orientarsi, o per meglio dire di essere orientata, e alla base del proprio orientamento pone i giudizi, che molto spesso sono pre-giudizi. La maggioranza ama le sintesi. La maggioranza non ha bisogno di essere creativa, la creatività è un attitudine di minoranza, che fortunatamente c’è e che in tanti piccoli orti di resistenza si prende cura dei toni e dei contenuti e li coltiva, passandosi i semi di straforo, tentando innesti sperimentali, inventandosi modi e forme perché armonia e comprensione fioriscano ancora.
La maggioranza ha fretta di orientarsi, o per meglio dire di essere orientata, e alla base del proprio orientamento pone i giudizi, che molto spesso sono pre-giudizi. La maggioranza ama le sintesi. La maggioranza non ha bisogno di essere creativa, la creatività è un attitudine di minoranza, che fortunatamente c’è e che in tanti piccoli orti di resistenza si prende cura dei toni e dei contenuti e li coltiva, passandosi i semi di straforo, tentando innesti sperimentali, inventandosi modi e forme perché armonia e comprensione fioriscano ancora.
In attesa dell’era
dell’Acquario… quella in cui sarà la pace a guidare i pianeti,
sarà l’amore a guidare le stelle… Io la chiamavo e la
chiamerei ancora diversamente, ma questa è un’altra Storia, che
però ancora non è finita. Credo che uno spettro si aggiri per
l’Europa, quello della coscienza collettiva, che per ora dorme,
assieme alla ragione. Non c’è quindi da stupirsi che in giro ci
siano mostri generati da questo sonno, ma sappiamo tutt*, grazie ad
Eduardo, che, semplicemente, “ha da
passà
'a nuttata”, e che finalmente il sole di un
mattino Nuovo sorgerà.
Naturalmente si muoverà
una minoranza e la maggioranza seguirà, come fa sempre. Ma, appunto,
dipende da chi segue. Dipende dai campioni. Di solito a un campione
farlocco segue un campione dignitoso. “Ha da passà ‘a
nuttata”. Nel frattempo resistiamo e resisteremo.
Marina
Mazzolani