Per fortuna piano piano si sta facendo strada l’idea che anche da anziani ci si possa innamorare, ci si possa ancora emozionare, si possa disporre del proprio corpo con la stessa libertà che si ha quando si è giovani. Si fa strada l’idea che la sessualità e l’amore al tempo della terza età non debbano essere più considerati un tabù quanto, invece, il segno di un invecchiamento sano, attivo, vitale. È proprio da questa idea che nasce lo spettacolo "Sensinetà" organizzato e messo in scena dai pensionati Cgil di Genova e dal loro Coordinamento Donne, mercoledì 28 marzo, in una location spettacolare come Villa Imperiale a Genova, sono andati in scena momenti di verità fatti di amore, condivisione, speranze, emozioni. Oggi diventare anziani non vuol dire più come accadeva in passato smettere di fare le cose che si facevano prima. Vuol dire invece continuare a viaggiare, fare sport, usare mezzi tecnologici e, anche, avere una sessualità attiva, provare emozioni. In una parola: amare. È proprio da questa nuova condizione della terza età che nasce lo spettacolo scritto da Carmela Minniti e Ivano Malcotti che ne cura anche la regia e che di terza età se ne intende, lavorando anche come operatore socio-sanitario presso le case di riposo della provincia. Lo spettacolo trae spunto da interviste ad anziani che raccontano le proprie esperienze, i propri amori, il mutato rapporto con il proprio corpo. Ed è così che in scena prendono forma i dialoghi tra donne che si ritrovano a commentare la propria condizione fisica, a riflettere su quanto ancora possano essere seducenti alla loro età, su quanto e quali sentimenti si possano ancora provare, nonostante gli anni che avanzano. La sessualità, come pure l’attività fisica e una sana e corretta alimentazione, è uno degli ingredienti per invecchiare bene. “Ti va di attraversare la notte insieme?” chiede la protagonista femminile di un famoso romanzo del grande scrittore americano Kent Haruf al suo vicino di casa. Entrambi vedovi, diventeranno compagni nel tratto finale della loro vita. “La voglia di narrare la più intrinseca delle attività umane che nasce e muore con noi, mi ha spinto a compiere un lungo viaggio di ascolto della tenerezza, della dolcezza e dell’eros negli over 65” dice Carmela Minniti. Amare nella terza età vuol dire anche decidere insieme di farsi compagnia, di prendersi per mano per un tratto di strada della propria vita, vuol dire fare delle cose insieme, condividere momenti e interessi. “Anziché promuovere un dibattito sul tema, abbiamo pensato fosse meglio mettere in scena ciò di cui volevamo parlare. Il messaggio arriva così più diretto” ci spiega Patrizia Vistori dello Spi Cgil di Genova. “Abbiamo cercato di affrontare il tema con estrema delicatezza e ironia. Abbiamo voluto raccontare come anche da anziani si continuino a provare emozioni e tenerezza. Ma purtroppo spesso questo tema è un vero tabù e nessuno ne vuole parlare”. Già, perché spesso parlare di sessualità nella terza età sembra quasi sconveniente, quando invece in gioco ci sono solo libertà individuali che vanno tutelate e sostenute. “E poi c’è l’ascolto, il farsi compagnia, il fare le cose insieme. Sono aspetti importanti della condivisione di momenti della propria vita che si può realizzare anche quando si è più vecchi”, conclude Vistori. Le musiche sono di Stefano Cabrera e Flavia Barbacetto. In scena ci sono attivisti e volontari dello Spi Cgil che ci hanno messo la faccia e, appartenendo alla stessa fascia di età degli intervistati da cui trae spunto lo spettacolo, potranno interpretare al meglio sentimenti, emozioni, umori, stati d’animo di chi diventa vecchio ma continua ad amare. www.libereta.it/amore-nella-terza-eta
Angelo Gentilini, da info
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