La Tre Monti (classica podistica imolese che si corre dal 1968) è colonia d’Africa.
Di nuovo! Sono gli atleti del continente nero a dominare la 49esima edizione della classicissima d’autunno, invasa da 4.600 corridori.
Un piccolo calo rispetto alla passata edizione, dettato probabilmente dal contemporaneo svolgimento di una mezza maratona a Parma.
Sul tracciato che registrò l’impresa mondiale di Vittorio Adorni nel 1968, l’Africa spedisce tre podisti su tre sul podio e nove nei primi dieci della classifica generale. Un dominio ininterrotto dal 2003. Quest’anno è toccato al giovane ugandese, tesserato per Toscana Atletica Futura, Albert Chemutai (foto a fianco), scrivere il proprio nome nell’albo d’oro della competizione in 46’58”, seguito dal keniano Sammy Kipngetich (staccato di 23 secondi) e dal marocchino Tariq Bamaarouf (terzo in 48′ netti). Per trovare un europeo bisogna scalare fino al settimo posto dell’ucraino Vasil Matviychuk.
Primo degli italiani Rudy Magagnoli, in passato tra le fila dell’Atletica Imola Sacmi Avis. A proposito di atletica locale, spiccano il 12esimo posto del castellano Gianluca Borghesi (51’13”) e il 13esimo dell’imolese Simone Bernardi (51’57”).
Tra le donne, invece, fa festa il Rwanda con Celine Iranzi sul gradino più alto del podio in 56’33”. Staccata di 1′ esatto la forlivese Anna Spagnoli.
Chiude il podio Ana Nanu in 1h01’41”.
www.ilnuovodiario.com/2017/10/15/la-tre-monti-parla-ancora-africano
Angelo Gentilini, da info www.ilnuovodiario.com