05 marzo 2023

Verso l'otto marzo con Anna Kuliscioff.

La figura e l’azione di Anna Kuliscioff è stata determinante per l’emancipazione e la rivendicazione dei diritti delle donne. Anna nacque in Crimea, nel 1855, da una ricca famiglia di commercianti ebrei. A 18 anni si trasferì in Svizzera, poi in Italia per gli studi universitari, si laureò in filosofia, medicina e ginecologia. Per tutta la vita ha lottato per la dignità, la libertà e i diritti delle donne, delle lavoratrici e lavoratori. 

La chiamavano “La Dottora dei Poveri”, nel 1888 con la sua tesi evidenziò ulteriormente l'origine batterica della febbre puerperale, già confermata nel 1847 dal medico ungherese Ignaz Philipp Semmelweis, contribuendo ad aprire ancor di più la strada alla scoperta che avrebbe poi salvato milioni di donne dalla morte dopo il parto.

Fu la compagna di Andrea Costa, da cui ad Imola ebbe la figlia Andreina, poi di Filippo Turati. Anarchica, Medico, Rivoluzionaria, Socialista , era all’epoca una “donna avanti a tutte”, sostenuta dall’ideologia nichilista russa che teorizzava l’assoluta uguaglianza tra i sessi. Già nel 1890 affascinava e coinvolgeva con le Conferenze sul “Monopolio dell’uomo” e sosteneva che “Il voto è la difesa del lavoro e il lavoro non ha sesso”. 

Dal 1891 diresse la rivista del Socialismo Italiano “Critica Sociale” e ad inizio 900 elaborò la legge per la tutela del lavoro minorile e femminile, presentata in Parlamento dal Partito Socialista e approvata nel 1902, legge Carcano n° 242. Poi sostenne la nascita del Comitato Socialista per il suffragio femminile e nel 1912 fondò e diresse la rivista “La difesa delle lavoratrici”, e con lei nella redazione c'era Argentina Altobelli, un'altra autorevole donna nata ad Imola.

Anna veniva definita il miglior cervello politico del Socialismo Italiano, a cui tutti si chinavano, Mussolini compreso. Possedeva una visione politica internazionale sulle questioni delle classi, dei lavoratori e dell’emancipazione delle donne, superiore ad Andrea Costa e Filippo Turati. Gli ultimi anni della sua vita furono interiormente tormentati perché aveva percepito pienamente la portata del cambiamento, l’antisocialismo, il nazionalismo che portò al fascismo. 

Morì a Milano a dicembre del 1925….. 

Il 29 dicembre, giorno del funerale, alcuni fascisti si scagliarono con violenza contro le carrozze del corteo funebre, trasformando il funerale in una dichiarazione di guerra, ma la storia ha purtroppo evidenziato, come ben sappiamo, tutte le percezioni di questa straordinaria DONNA. Per chi volesse approfondire la figura e la grandezza di questa donna, invito a leggere la sua biografia, tutte le lotte, le sofferenze, il carcere, la cultura e la passione con cui sosteneva le sue tesi. Forse scoprirete, come è capitato a me, che ad Anna Kuliscioff, non solo le donne, ma anche gli uomini, gli dobbiamo qualcosa!!! 

Angelo Gentilini