L'assemblea
del personale dell'Area Emergenza tenutasi ieri sera, conferma le
criticità discusse
al tavolo con l'Azienda USL la settimana scorsa e rafforza la
necessità di arrivare ad un netto cambiamento
organizzativo. Un'assemblea molto partecipata, in cui sono
emersi chiaramente gli aspetti che determinano lacune
nell’emergenza territoriale. Su
mandato dell’assemblea, l’impegno di Fp CGIL, Cisl FP e Uil Fpl è
quello di impegnare l’azienda all’apertura di un confronto di
merito che affronti le criticità della rete emergenza e dal quale ci
aspettiamo che la Direzione metta in discussione l’attuale modello
organizzativo che alla prova dei fatti sta causando demotivazione del
personale e una risposta non efficiente in termini di servizio al
cittadino, come già denunciato dalle organizzazioni sindacali. In
particolare la
criticità evidenziata dai lavoratori dell’emergenza
dell'Ausl di Imola riguarda la scelta organizzativa fatta dalla
direzione aziendale che ha voluto vedere i reparti dell'Emergenza
come un unico reparto, con una dequalificazione
del personale addetto,
che viene attuata tramite una sistematica rotazione dei lavoratori
tra i reparti, senza tenere conto della professionalità e un assetto
organizzativo verticistico impostato
su un unico coordinatore per 150 persone, in cui la distanza tra chi
lavora nei reparti e chi fa il coordinamento di questi reparti è
troppo grande. Un'ulteriore criticità è il posizionamento
dell'automedica presso
il Pronto Soccorso anziché sul territorio. L'automedica negli
assetti organizzativi dell'emergenza è quel mezzo che deve
intervenire nel più breve tempo possibile per dare risposta ai
cosiddetti codici Rossi avanzati. La scelta dell'azienda di lasciarla
dentro al pronto soccorso è motivata dal fatto che stando nel pronto
soccorso stesso questa può dare un supporto alle attività di pronto
soccorso. Situazione che però sta creando delle evidenti disfunzioni
organizzative legate al fatto che le prestazioni che eroga quell’
equipaggio dentro il pronto soccorso in caso di necessità sul
territorio devono essere immediatamente lasciate ai colleghi che
stazionano dentro che spesso sono già impegnati in altri interventi
di urgenza emergenza. Oltre a creare la preoccupazione più
importante per il territorio, ovvero la totale
assenza di presidio, soprattutto nelle ore notturne, dell’intera
Vallata con
tempi di intervento che soprattutto in inverno e con condizioni
climatiche avverse si allungano ben oltre gli standard previsti. In
ultima istanza, ma solo in termini cronologici perché in realtà si
tratta del problema principale, come già denunciato in
passato, manca
un direttore di distretto che metta in comunicazione la rete dei
medici di medicina territoriale,
ovvero i medici di base con la rete sanitaria dell'emergenza-urgenza.
Una messa in comunicazione necessaria ed indispensabile per evitare
sovraccarichi al pronto soccorso di codici Bianchi che
nella realtà dovrebbero rivolgersi al proprio medico di base.
Sappiamo con certezza, perché questo è stata la direzione stessa a
dircelo, che il Pronto Soccorso dell'azienda ASL di Imola è
sovraccarico di codici Bianchi, prestazioni che dovrebbero essere
curate da un'altra parte. Di conseguenza le
richieste che faremo alla direzione generale sono le seguenti: la
nomina di un Direttore di Distretto che metta in collegamento i
medici di medicina territoriale con la rete sanitaria dell'emergenza;
la nomina di un coordinatore presso le unità operative di pronto
soccorso emergenza territoriale 118 e area intensiva; lo sviluppo di
dotazioni organiche dedicate a queste tre unità operative che
limitino la rotazione tra le parti e permettano l'acquisizione di una
grande professionalità sullo specifico settore di attività; il
posizionamento dell'auto medica al di fuori del pronto soccorso, con
la sostituzione in un ambulatorio dedicato alla gestione
dell'emergenza urgenza. Ci
aspettiamo di affrontare i temi posti in un incontro con i dipendenti
e la dirigenza aziendale. Crediamo
fermamente che la qualità dei servizi dipenda dalla capacità di chi
ci lavora dentro di dare un contributo fattivo all'organizzazione di
quei servizi stessi. Ascoltare
chi lavora è sempre il punto di partenza per garantire la migliore
qualità dell'offerta sanitaria nei territori.
Angelo Gentilini, da info Cgil Imola.