Il nostro Paese detiene un doppio record fra gli stati del G7
In base ai dati dell'Ocse, le nostre retribuzioni 'reali' sono le più basse a fronte di un monte ore che è uguale solo a quello degli Stati Uniti, ma superiore alle 'formiche' giapponesi e nettamente più alto dei colleghi francesi.
Roma, 15 settembre 2011 - Sono quelli che lavorano di più, ma anche quelli con le retribuzioni più basse. E’ un doppio record nel G7, quello che spetta ai lavoratori italiani, in base ai dati dell’Ocse, proposti nel rapporto 2011 sull’occupazione, presentato oggi a Parigi.
Rispetto ai colleghi degli altri paesi del G7, infatti, i lavoratori italiani - a parità di potere d’acquisto - hanno ottenuto nel 2010 una retribuzione media di 32.657 dollari, notevolmente meno di tedeschi e francesi (entrambi oltre 38 mila dollari) e lontanissimi da canadesi (41.961 dollari), britannici (44.008) e americani (52.607). Solo i giapponesi, con una media di 33.900 dollari (ma una retribuzione ‘reale’ di 47.398 dollari) si avvicinano agli italiani, che al contrario dominano la classifica delle ore realmente lavorate.
In questo caso infatti, il dato del nostro Paese è esattamente identico a quello Usa (1778 ore l’anno) ma di molto superiore a quello degli altri membri del G7. Superate le ‘formiche’ giapponesi (ferme a 1733 ore), i lavoratori italiani distaccano canadesi (1702), britannici (1647) e francesi (1562).
In fondo alla classifica, i tedeschi, con 1419 ore effettivamente lavorate. Più degli italiani, a livello Ocse, lavorano solo polacchi, cechi, estoni, ungheresi, cileni, greci, messicani e turchi. Oltre ai recordman, i sud-coreani, irraggiungibili con 2.193 ore l’anno. Da questa statistica, comunque, emerge la progressiva e generalizzata riduzione in tutte le principali economie: infatti, se nel 1994 i lavoratori di Seul toccavano quota 2640 ore (+447) i ‘pigri’ tedeschi sgobbavano in media 128 ore in più l’anno. Per gli italiani, invece, la riduzione e’ stata appena di 79 ore.