L’uguaglianza dinanzi alla legge è un principio scritto per evitare discriminazioni a svantaggio di chi è più debole o di favorire e concedere privilegi a chi è più forte e potente. L’uguaglianza giuridica dovrebbe valere anche per i politici, amministratori, parlamentari e senatori. Chi ha l’ambizione o viene chiamato ed eletto a rappresentare gli interessi pubblici e comuni, fino ad ergersi a guida politica e morale del Paese, deve dare l’esempio principe. Se vogliamo che la democrazia non sia solo una formalità, ma effettiva, dobbiamo riconoscere e garantire i diritti di libertà , economici e sociali. La Costituzione sancisce e certifica di non rimanere indifferenti di fronte alle ingiustizie, ma di combatterle attivando una concreta politica di riforma della società. Oggi si deve rivalutare l’Art.3 della Costituzione. Da tempo si sta allargando la forbice tra i più ricchi e i più poveri, anni fa un super-manager guadagnava 20-30-40 volte in più di un lavoratore, ora si è arrivati a 300-600 e oltre, gli esempi non mancano e logicamente la risposta protettiva è legata agli effetti della globalizzazione. L’uguaglianza economica e fiscale, oltre che ad essere un valore etico e morale, è un elemento di crescita e di mantenimento del mercato interno.E’ chiaro che se le famiglie hanno più soldi da spendere si muovono sinergie economiche e commerciali di vario tipo e natura. L’uguaglianza delle opportunità di crescita individuale è strettamente legata ai percorsi educativi e spetta alla Repubblica rimuovere gli ostacoli ed è ovvio che, per garantirlo, la qualità della scuola pubblica va difesa e sostenuta. L’uguaglianza non si sposa con l’individualismo, il menefreghismo e l’egoismo, ma abbraccia la libertà, la dignità, i diritti, l’umanità, la solidarietà.
16 maggio 2011
Costituzione Democrazia Uguaglianza
L’art.3 della Costituzione Italiana è uno degli articoli più belli ed importanti: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”