In Italia tanto di quello che era pubblico è stato privatizzato e altro è stato dato in concessione a privati e multinazionali, seguendo la logica del mercato ora ripaghiamo strutture e servizi già pagati dalle tasse dei nostri nonni e padri. Classico esempio è la rete autostradale ecc…
Nel dopo tangentopoli, primi anni 90, privatizzare sembrava la medicina giusta da destra e da sinistra. I nuovi sinistroidi volevano dimostrare, a tutti i costi, che non erano comunisti-statalisti ma economisti-riformisti. Da destra si sponsorizzava, ovviamente, il privato come l’efficiente e vincente. Così i potenti si sono trovati tra le mani enormi beni pubblici e rimarco, svenduti o regalati. Il vero riformismo crea le condizioni per riorganizzare e ottimizzare le gestioni pubbliche, che sono il vero patrimonio e il valore aggiunto di uno Stato equilibrato tra pubblico e privato. E’ chiaro che Berlusconi, leader dei liberisti senza regole, che hanno spremuto il limone
fino all’ultima goccia, ora continua ad attaccare, per difendersi dall’ipotetica offensiva Comunista. Sanno di mentire, ma la raccontano perché sono in gioco tanti soldi, sulla pelle, sulle tasche e sulla dignità dei lavoratori, pensionati e giovani.
Vi sembra giusto che Marchionne, oltre allo stipendio che è 435 volte più del Mio, sui premi di risultato, o anche chiamati “Capital gains sulle stock options”, per il 2011 si parla di 100 milioni di euro, paghi solo il 12 % in tasse ???. Un operaio mediamente paga il 23% e in alcuni casi per accumuli vari si può arrivare ad un tetto del 33%. Dopo tutto quello che gli è stato concesso e sapendo che il 38% degli Imprenditori Italiani evade sistematicamente le tasse è sbagliato considerarli, a prescindere, “eroi moderni”, come qualche autorevole politico ha fatto. Il lavoratore/trice ha dei doveri e dei diritti ma anche l’Impresa, il Dirigente, il Manager globalizzato o non, ha un ruolo etico, morale, sociale, a cui deve sempre far riferimento.
Ha lanciato un messaggio giusto Maurizio Landini, ex operaio-saldatore, ora Segretario Nazionale Fiom Cgil, quando ha affermato a monito di varie sterili dichiarazioni: “Provate a vedere il mondo dalla parte degli operai alla catena di montaggio”.