La spesa per la scuola in Italia è inferiore agli altri Paesi Europei, agli USA e perfino alla Corea.
Il futuro si gioca sulla ricerca e qualità e la Gelmini riduce l’orario settimanale delle lezioni negli Istituti Tecnici e Professionali, scuole notoriamente formative per i futuri lavoratori dell’industria manifatturiera. Si convalida l’apprendistato dai 15 anni anziché dai 16 e così si favorisce l’uscita dalla scuola un anno prima. Inoltre questo Governo a conferma della sua linea anti-Costituzionale da più soldi alle scuole private o paritarie.
A loro andrebbero 245 milioni di euro, il doppio dell’anno scorso, mentre al 5 per mille andranno 100 milioni, quattro volte meno del 2009.
Mimmo Pantaleo, CGIL: “La manovra finanziaria colpisce, ulteriormente e pesantemente, scuola, ricerca e università. Si compie il gioco delle tre carte, si taglia per la scuola pubblica e si dà alle paritarie.”
Pierluigi Bersani, PD: “In un Paese moderno il merito si sposa con i diritti e con le pari opportunità, il sistema scolastico è centrale perché funziona da ascensore sociale, strumento di uguaglianza e libertà. Noi crediamo nella scuola pubblica e di qualità.”
Investire sulla scuola e sulla ricerca tecnologica e scientifica, vuol dire investire sul nostro futuro, sul futuro dei giovani e delle generazioni a venire.
Info point… Costituzione della Repubblica Italiana…
Art.3 : “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.
Art.9 : “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”.