“Mentre
dispensa soldi a go' go' agli imprenditori e solletica i sogni del Presidente
Squinzi e la piena soddisfazione di Marchionne per “averlo messo là”, il
disegno di legge di stabilità del Governo Renzi, taglia 100 milioni al Fondo
per la Non Autosufficienza, 100 milioni al Fondo per le Politiche Sociali, 150
milioni ai Patronati...una vera manovra di crescita e sostegno ai più deboli! Per
i non autosufficienti evidentemente il Presidente Renzi, pensa che basti e
avanzi la doccia gelata (in diretta tv) alla quale si è sottoposto nella scorsa
estate: li ha fatti sorridere e basta così, ci pensino le famiglie ad
assisterli, per loro soldi non ci sono. I
Patronati sono figli del sindacato e come tali vanno puniti: immaginiamo che
Renzi, così come i suoi ministri, non abbia mai fatto la fila per accedere ad
uno sportello di Patronato. Ogni giorno vengono persone anziane che non si
raccapezzano con la burocrazia; lavoratori e lavoratrici che subìscono gli
effetti della crisi; donne che hanno perso il marito e che devono istruire la
domanda di reversibilità...uomini e donne immigrati che provano a capire
qualcosa di come funziona questo benedetto Paese. Persone che semplicemente non
saprebbero dove rivolgersi e che trovano risposta ai loro problemi. Gli uffici
dei Patronati sono un pezzo essenziale del sistema di protezione sociale sul
territorio: ogni giorno danno una rappresentazione precisa di cosa vuol dire
essere un “soggetto debole”, una fotografia in diretta del Paese reale. Non
quello dei finanzieri alla Serra, dei maghi del cachemire, dei
profeti del bio che affollano la Leopolda e viaggiano in first class,
naturalmente.”
Bologna
30.10.2014 Bruno Pizzica (Segr. Gen.le SPI CGIL
Emilia Romagna)
Angelo Gentilini, da comunicato stampa Spi Cgil E.R.