07 gennaio 2014

Rilancio il..."Piano del lavoro" firmato Cgil

Rilancio il "Piano del lavoro" della Cgil, che è il risultato di una approfondita e attenta analisi macro-economica e micro-economica e che indica le priorità e le necessità utili per rilanciare e ricostruire il mondo del lavoro italiano, in tutte le direzioni e settori. Deve essere molto chiaro che l'estrema priorità non è il cambiamento delle regole, ma il non perdere un attimo di tempo in più per la creazione di lavoro andando a ricercare le risorse dove sono veramente (evasione, elusione, corruzione, riciclaggio, sprechi, ecc..) e ricercando attraverso la redistribuzione della ricchezza prodotta dei nuovi assetti ed equilibri economici e sociali. Iniziato tutto questo è da considerarsi utile un sano e costruttivo confronto tra le parti in causa sulle necessarie semplificazioni burocratiche, contrattuali, orario, welfare, pensioni, tasse sul lavoro, sicurezza, tutele, legge sulla rappresentanza. In sintesi voglio sottolineare che è sbagliato ripartire dal cambiamento delle regole (metodo Fornero) per la creazione di lavoro e a contrasto della crescente disoccupazione.
Angelo Gentilini

22 febbraio 2013

CGIL: "Piano del Lavoro"

'Piano del Lavoro - Creare lavoro per dare futuro e sviluppo al Paese'
 Creare  nuovi  posti  di  lavoro,  mettendo  al  centro  il  territorio, riqualificando industria e servizi, riformando Pa e welfare, con l'ambizione di dare senso all'intervento pubblico come motore dell'economia.  Difendere il lavoro nei settori più tradizionali, come l'agricoltura, l'industria e il terziario. Il tutto sostenuto da una radicale riforma fiscale. Sono questi in estrema sintesi gli obiettivi contenuti nel "Piano del Lavoro" - "Creare lavoro per dare futuro e sviluppo al Paese" della Cgil che il sindacato ha presentato alla conferenza di Programma. A distanza di 64 anni dal piano del Lavoro firmato da Giuseppe  Di  Vittorio,  la  Cgil  rilancia  un  “secondo”  Piano  del  Lavoro.  Ci  sono  infatti analogie nelle condizioni di partenza: l'Italia usciva da una devastante guerra; oggi, dopo un  altrettanto  devastante  crisi  economica,  c'è  ancora  bisogno  di  “ricostruzione”  e innovazione. La proposta di un Piano del Lavoro, infatti, come si legge nell'incipit del testo, “nasce dalla ferma convinzione che non si aprirà una nuova stagione di crescita e sviluppo se non si riparte dal lavoro e dalla creazione di lavoro”. Un lavoro che invece negli anni è stato “svilito e messo da parte” mentre, parallelamente, la crisi del sistema diventava strutturale. “Quindici anni di non aumento della produttività - scrive la Cgil nel Piano -, vent'anni di profitto spostati a rendite finanziarie e immobiliari, un miliardo di ore di cassa integrazione negli ultimi anni, circa quattro milioni di lavoratori precari sono il quadro del declino del nostro Paese, di un processo di deindustrializzazione che ha visto una forte accelerazione nei cinque anni della crisi”.  “Serve una grande rivoluzione culturale che affronti  innanzitutto  il  tema  del  Paese”.
Per saperne di più leggi la sintesi:  http://www.cgil.it/Archivio/EVENTI/Conferenza_Programma_2013/Sintesi_Piano_Del_Lavoro_gen13.pdf