Il Ministero del Lavoro e l'Inps,
con decisioni assunte alla fine del 2012, hanno bloccato infatti i pagamenti
dell'ultimo periodo dello scorso anno, producendo un effetto socialmente
insostenibile: solo in Emilia Romagna stimiamo che circa 40 mila lavoratrici e
lavoratori da ottobre non godano di alcuna forma di reddito. Anche il Tavolo
insediato in Regione sul “patto per la crescita” - che vede la presenza di
tutte le parti sociali e delle istituzioni locali e regionali -, riunito il 1
febbraio, ha preso posizione in merito, esprimendo forte preoccupazione sulla
situazione che rischia di tradursi in un conflitto sociale dagli effetti
imprevedibili e impegnando tutte le associazioni rappresentate ad attivarsi a
livello nazionale.
Per sollecitare il governo a
sbloccare in tempi rapidi i pagamenti, le segreterie Cgil, Cisl, Uil
dell'Emilia Romagna, anche in seguito alla decisione di mobilitazione assunta
unitariamente da Cgil Cisl Uil nazionali, decidono di organizzare presidi
davanti alle Prefetture di tutta la regione nella mattinata di venerdì 15
febbraio, se i lavoratori non avranno ricevuto risposte.
Solo nel corso del 2012 nella
nostra regione sono state utilizzate 93 milioni ore di cassa integrazione,
delle quali 42 milioni di ore in deroga. In una situazione di crisi che ormai
perdura da 5 anni, la decisione del Governo e dell'Inps è irresponsabile: faremo
di tutto per garantire il reddito dei lavoratori.
Cgil Cisl Uil Emilia Romagna