Imola. Prosegue lo stato di agitazione dei lavoratori dello stabilimento Cognetex. Allo sciopero di tre ore indetto nei giorni scorsi, ne è seguito uno anche oggi. Nella mattinata di martedì 5 febbraio infatti, una quarantina di dipendenti è scesa in strada con striscioni e bandiere ed ha bloccato il traffico lungo la via Selice. “Abbiamo deciso di cambiare strategia per ottenere più visibilità – spiegano i manifestanti –. Ieri è stata spedita una macchina molto importante, avremmo potuto boicottarne la spedizione ma non è nelle nostre intenzioni. La Cognetex è fatta di persone responsabili, ci teniamo a dimostrare che siamo un sito produttivo, che abbiamo le capacità e le commesse per andare avanti a lavorare”.
A preoccupare i lavoratori sono alcune scelte della nuova dirigenza unite alla più generale mancanza di un piano industriale che sembrano voler mettere in discussione la continuità del sito produttivo imolese. La Cognetex è di proprietà della Sant'Andrea di Novara, che a sua volta fa parte della francese Euroshor. Una settantina i dipendenti, oltre cento se si considera anche l'indotto, lo stabilimento di Imola era citato come esempio di produttività per tutto il gruppo fino a pochi mesi fa. “Dopo il cambio della dirigenza ci vengono attribuiti costi e responsabilità che non sono nostre. Sappiamo che il gruppo è in difficoltà economica ma non accettiamo questa situazione: siamo al paradosso di vedere mettere in crisi un'azienda che in crisi non era affatto”. I dipendenti assicurano che il lavoro non mancava, si facevano turni di notte, straordinari, le commesse c'erano, la produttività anche: “Facciamo lo stesso fatturato di Novara, con metà dipendenti”.
Accanto ai lavoratori in sciopero anche Elisabetta Marchetti segretaria generale della Cgil Imola, il segretario del Pd Castellari ed il canditato del Pd alle prossime elezioni Daniele Montroni. “Nostro impegno è presidiare queste situazioni e fare in modo che il lavoro dove c'è venga difeso – spiega Montroni – Occorre spostare la fiscalità dal lavoro alle rendite, creare le condizioni affinché le imprese e gli enti locali siano in grado di fare nuovi investimenti. Queste sono le proposte che porteremo nel prossimo governo”.
Leonardo Bettocchi, da www.leggilanotizia.it