A.G. da info SPI-CGIL Imola
30 giugno 2013
29 giugno 2013
28 giugno 2013
Solo briciole per il lavoro
Non voglio definire sbagliati gli interventi che il Governo Letta ha
adottato per contrastare la crisi e la crescente disoccupazione, ma le
considero scelte che servono in aiuto solo se a monte si cambia il paradigma
del nostro Paese e di tutta l’Eurozona. Nello specifico credo che l’Italia vada
rivoltata come un calzino riorganizzando tutti i settori, con dei progetti a
lunga portata, sulla ricerca e formazione, scuola e sanità, sull’ambiente,
territorio e agricoltura, energia alternativa e innovativa, rifiuti, trasporti,
edilizia, piani industriali ed accordi di filiera, equità fiscale, legalità e
redistribuzione della ricchezza, ecc..ecc..Tra l’altro sono tutte cose note da
anni, come è noto che da oltre 20 anni non ci siamo preoccupati a sufficienza
del futuro del nostro Paese e perciò del nostro futuro. Da alcuni anni il
problema principale è che manca il lavoro in tutti i settori manifatturieri e
gli incentivi alle assunzioni, alla formazione, agli investimenti, sono scelte
positive e sperimentate anche in passato, ma non è detto che adesso creino
nuovi posti di lavoro. Per esempio se un’azienda ha 100 dipendenti e usa gli
ammortizzatori sociali da 3/4 anni
perché il lavoro a tempo pieno c’è per solo 70/80 lavoratori, che se ne fa
degli incentivi per le nuove assunzioni? Inoltre se la stessa azienda non vede
la luce fuori dal tunnel e il lavoro che riprende, a cosa gli servono gli
incentivi per gli investimenti, anche in macchinari più efficienti, quando ha
da anni macchine e linee sotto usate o anche ferme? In questa fase
straordinaria io ritengo una “urgente necessità” la rivisitazione della recente
riforma Fornero sulle pensioni. Considero questa scelta un motore essenziale da
attivare per contrastare la disoccupazione, specialmente giovanile, ed utile
per aiutare le numerose aziende in difficoltà. Si potrebbe usare un sistema
flessibile in uscita dopo i 60 anni di età e anche dopo i 40 anni di contributi
e cosi si inserirebbe nel ciclo produttivo qualche giovane in sostituzione. Le
aziende sarebbero doppiamente aiutate perché il giovane costa meno e in quei
casi che il turnover non si possa fare completamente si vedrebbero alleggerire
i costi fissi dei dipendenti e potrebbero abbattere o addirittura annullare il
ricorso agli ammortizzatori sociali, con una compensazione della maggior spesa
pubblica per le pensioni recuperabile proprio dalla minor spesa negli
ammortizzatori. Per informazione ricordo che in Francia l’abbassamento dell’età
pensionabile è stato tra i primi decreti del Governo guidato dal socialista
Hollande. Ritornando all’Italia, sul reperimento delle risorse necessarie da
una vita si sa che ogni anno ci sono all’incirca 350 miliardi di euro che
prendono strade sbagliate e che se fossero riportati sulla retta via si
potrebbe stare tutti meglio e perciò considerato tanto cos'è "il miliardo e mezzo" messo a sostegno del lavoro dal Governo Letta, "briciole". Poi ci sono gli stipendi d’oro, le pensioni d’oro,
gli sprechi, i costi della politica e tanto altro, “tutto noto”. La vera e
necessaria rivoluzione sarebbe nell’iniziare a cercare i soldi dove sono
veramente e smettere di infilare le mani nelle tasche dei lavoratori dipendenti
e pensionati che hanno stipendi e pensioni in fondo alle classifiche dei paesi
industrializzati
Angelo Gentilini
26 giugno 2013
25 giugno 2013
24 giugno 2013
"30 mesi per salvare il pianeta"
La scienziata Julienne Stroeve ha studiato il ghiaccio dell'Artico per decenni. Ogni estate si sposta verso nord per misurare lo scioglimento dei ghiacci. Sa che il cambiamento climatico sta accelerando lo scioglimento, ma durante il suo ultimo viaggio non poteva credere ai suoi occhi.Enormi aree del ghiaccio Artico erano scomparse, andando oltre le nostre peggiori aspettative.
Gli scienziati ci avevano avvertito che sarebbe successo. Man mano che la terra si surriscalda, si giunge a punti di non ritorno che accelerano il riscaldamento fino a portarlo fuori controllo. Il surriscaldamento genera lo scioglimento dei ghiacci nel Mare Artico, distruggendo il gigantesco specchio bianco che riflette il riscaldamento verso spazio, causando un enorme surriscaldamento dell'oceano e facendo scogliere ancora più ghiaccio, e così via. Fino a portare la situazione fuori controllo. Già quest'anno si sono verificati eventi climatici senza precedenti comprese bufere e temperature fuori controllo. Ma, se agiamo uniti e in fretta, POSSIAMO fermare tutto questo. Una volta usciti dall'incubo dell'estinzione, potremo davvero lavorare per un futuro migliore per i nostri figli e nipoti: un futuro pulito, verde, in armonia con il pianeta che ci ha dato la vita. Tra 30 mesi ci sarà la Conferenza di Parigi, l'incontro che gli stessi leader mondiali hanno deciso stabilirà le sorti delle nostre battaglie contro il cambiamento climatico. Potrebbe sembrarvi ancora lontana, ma non lo è. Abbiamo 30 mesi per scegliere i leader giusti, portarli all'incontro, dar loro un piano e poi fare in modo che mantengano le promesse. Siamo noi contro le compagnie petrolifere e il fatalismo. Possiamo vincere, dobbiamo vincere.
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A.G. da info Avaaz.org

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22 giugno 2013
Imola: "ritorna l'acqua in Via Punta"
La settimana scorsa Hera SpA ha piombato i contatori di energia elettrica, gas e ACQUA in un condominio ACER di Via Punta a cinque famiglie di italiani dove vivono anche 10 minori di cui un bimbo di circa 8 mesi. Solo il giorno successivo al distacco, anche perché il caso è assurto alle cronache dei quotidiani locali, Hera ha risposto fornendo alle famiglie alcune taniche di acqua, in aperta inadempienza della normativa che prevede che le persone non possano essere lasciate senza acqua potabile. Venerdi, 21 giugno, apprendiamo invece che, anche grazie all'intervento dell'ASP, i contatori dell'acqua sono stati spiombati! Nel rammentare che non è consentito il distacco totale dell'acqua ma, anche in caso di morosità o inadempienze varie, il flusso dell'acqua deve rimanere almeno per il 15% di quello normale, ci ricorre l'obbligo ricordare che lo scorso mese di aprile 2013 il Comune di Imola ha modificato il proprio Statuto introducendo il seguente principio, anche grazie allo stimolo e al lavoro del Comitato Acqua Pubblica di Imola:
Il Comune di Imola riconosce l'acqua come bene comune pubblico e l'accesso all'acqua come diritto umano universale, indivisibile e inalienabile.
A due anni dalla vittoria referendaria che ha sancito tramite il voto di 27 milioni di persone che l'acqua non è una merce ma un bene comune, un diritto umano, abbiamo assistito alla deprivazione di questo diritto ad opera di Hera un'azienda sì quotata in borsa ma il cui pacchetto azionario per una quota significativa è detenuto dai Sindaci della nostra Regione che quindi devono imporre una gestione equa del servizio idrico integrato con particolare riferimento alla difesa di un diritto umano appunto e non solo come servizio a rilevanza economica.
Noi che rappresentiamo il popolo del referendum 2011 abbiamo ottenuto che la risorsa acqua sia sottratta dalle logiche di mercato e chiediamo, oggi, ancora più forza visto quanto accaduto anche a danno di minori, che questa scelta diventi concreta e che quindi il servizio idrico integrato diventi totalmente pubblico, un servizio non a rilevanza economica e quindi, finalmente, un diritto umano!
Il Comitato Acqua Pubblica di Imola
21 giugno 2013
"LA NOTTE BIANCA"
A seguito degli eventi avvenuti
nella notte di venerdì scorso a Pomigliano, la Fiom-Cgil ha deciso di
organizzare nella notte tra venerdì 21 e sabato 22 giugno una notte bianca per
il lavoro, in occasione dei nuovi turni di straordinario fissati dalla Fiat.
L'iniziativa è stata illustrata dal Segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio
Landini, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta mercoledì 19
giugno presso la sede nazionale della Fiom a Roma in corso Trieste, 36 alle ore
14,30. E' stata anche l'occasione per
lanciare lo sciopero generale con manifestazione nazionale a Roma dei
lavoratori del gruppo Fiat e della componentistica che la Fiom-Cgil ha indetto per
il 28 di giugno.
19 giugno 2013
Emilia Romagna: "la crisi in crescita"
I dati dell'Osservatorio
Regionale sulla cassa integrazione in Emilia Romagna, scaturiti
dall'elaborazione della comunicazione dell'Inps, consegnano uno scenario
preoccupante di crisi strutturale del sistema produttivo regionale e di
emergenza sociale. Nei primi 5 mesi di quest'anno il
ricorso alla cassa integrazione nella nostra regione (ordinaria –
straordinaria) è pari a 33 milioni di ore, senza contare che nei dati forniti dall'Inps non sono ancora
conteggiati 8.000 accordi di cassa integrazione in deroga (circa 14 milioni di
ore), di cui solo 5.000 sono stati sbloccati con l'ultima delibera della
Regione Emilia Romagna e verranno conteggiati con le mensilità di Giugno e
Luglio: anche la mobilità in deroga è bloccata a Gennaio 2013. Il ritardo sul riconoscimento
degli ammortizzatori in deroga è causato dalla mancata copertura finanziaria da
parte del governo precedente e dell'attuale governo: infatti con gli ultimi
decreti del governo Monti alla regione Emilia Romagna sono stati riconosciuti
37 milioni di Euro, appena sufficienti per coprire, non per tutti, il periodo
Gennaio- Aprile 2013, mentre non è ancora operativo il DL 54/2013 che dovrebbe
garantire per l'intero paese una copertura di 500 milioni di Euro (per la
nostra regione 30/35 milioni). Il condizionale è d'obbligo in
quanto del tanto reclamizzato miliardo messo a disposizione in realtà si sta
scoprendo che, per ragioni contabili e per dispositivi ereditati dal governo
precedente, le risorse sono la metà. A questo dobbiamo aggiungere che il DL 74
del giugno 2012, con il quale si dichiarava la messa a disposizione di risorse
per l'Emilia Romagna pari a 70 milioni di Euro per ammortizzatori legati agli
effetti prodotti dal sisma, non è ancora stato finanziato. Il rischio di un'esplosione della
tensione sociale è evidente, ma questo parlamento ed il governo non rispondono
all'emergenza e sono ancora bloccati sulla vicenda IMU, come se ricercare le
risorse necessarie per garantire la copertura economica degli ammortizzatori
fosse solo un problema del sindacato, dei lavoratori e delle istituzioni
regionali: nella nostra regione migliaia di
lavoratori/lavoratrici da 5 mesi non portano a casa un euro e, se va
bene, devono aspettare ancora 2 mesi, senza avere la certezza di cosa accadrà
nel prossimo futuro. E' evidente che di fronte ad una
crisi che perdura da 5 anni il sistema delle tutele sociali va rivisto,
compreso le modifiche introdotte dalla legge 92 sugli ammortizzatori, definendo
strutturalmente un sistema che garantisca il reddito quando viene sospesa
l'attività lavorativa e/o si perde il lavoro. Comunque c'è un problema di
tenuta sociale che necessita di una risposta immediata: non possiamo più
aspettare, va garantita la copertura finanziaria degli ammortizzatori in
deroga. E’ questa una delle rivendicazioni prioritarie della manifestazione
unitaria di sabato 22 giugno a Roma, alla quale Cgil Cisl Uil regionali
parteciperanno con migliaia di lavoratori e pensionati dall’Emilia Romagna.
Segreterie Regionali Emilia Romagna Cgil Cisl Uil
18 giugno 2013
17 giugno 2013
16 giugno 2013
I consigli a Grillo di Flores d' Arcais
Caro Grillo, contro l'establishment
non contro il dissenso!
di Paolo Flores d'Arcais
Con una lettera inviata al blog di Beppe Grillo, il direttore di MicroMega dice la sua sulla polemica contro la senatrice Adele Gambaro, convinto che “una nuova politica debba considerare il dissenso parte integrante della propria ricchezza”. E auspica per il futuro un cambio di rotta del M5S: “Deve essere meno autoreferenziale e collaborare nelle varie battaglie con altri soggetti. Solo così potrà vincere l’Altrapolitica”.
CLICCA QUI PER LEGGERE TUTTO IL PEZZO SU MICROMEGA
non contro il dissenso!
di Paolo Flores d'Arcais
Con una lettera inviata al blog di Beppe Grillo, il direttore di MicroMega dice la sua sulla polemica contro la senatrice Adele Gambaro, convinto che “una nuova politica debba considerare il dissenso parte integrante della propria ricchezza”. E auspica per il futuro un cambio di rotta del M5S: “Deve essere meno autoreferenziale e collaborare nelle varie battaglie con altri soggetti. Solo così potrà vincere l’Altrapolitica”.
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15 giugno 2013
Legalità economica: "CONVIENE"
Il 18 giugno c.a. la CGIL e la F.P.-CGIL, insieme ad altre Associazioni hanno organizzato un Convegno sul tema della Evasione Fiscale e Contributiva. La presenza di interlocutori che hanno un ruolo importante nella azione di contrasto alla evasione fiscale e contributiva, rendono l'appuntamento che abbiamo programmato particolarmente utile nella organizzazione della nostra iniziativa sindacale sul territorio. Il contrasto a questo fenomeno di illegalità rappresenta un tassello fondamentale per riconquistare condizioni di giustizia sociale e spazi di democrazia che sono il fondamento perchè il protagonismo dei cittadini e dei lavoratori si trasformi in vero e proprio controllo sociale. Ma il successo di tale azione può utilmente conquistare risorse economiche sottratte illegalmente allo stato e renderle disponibili per una azione di tutela dei servizi sociali e di rilancio della occupazione. Il convegno rappresenta dunque l'occasione per definire proposte di lavoro in una ottica di collaborazione fra cittadini,istituzioni e lavoratori partendo da esperienze concrete che sul territorio si sono realizzate con risultati interessanti.
A.G., da info Cgil Nazionale
A.G., da info Cgil Nazionale
14 giugno 2013
Copparo: "Ritirate i 611 licenziamenti Berco"
“Si è svolta oggi a Copparo la
manifestazione nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo Berco
organizzata da Fim, Fiom, Uilm e da Cgil, Cisl, Uil contro il piano di tagli
annunciato dall'Azienda, che fa parte del gruppo ThyssenKrupp. Copparo è
infatti, storicamente, sede di una fabbrica che è allo stesso tempo il più
importante stabilimento metalmeccanico della provincia di Ferrara e il più
grande stabilimento del gruppo Berco.”
“Un corteo, cui hanno partecipato
oltre ai lavoratori della fabbrica ferrarese delegazioni provenienti da Busano
Canavese (Torino), Castelfranco Veneto (Treviso) e Sasso Morelli (Bologna), è
partito stamattina dai cancelli della Berco, attraversando le vie di una
cittadina inondata di bandiere recanti la scritta “La Berco siamo noi”, e ha poi
raggiunto piazza del Popolo dove si è svolto il comizio conclusivo.”
All’Amministratore Delegato
della Berco, Lucia Morselli, la piazza ha mandato un messaggio chiaro e
univoco: "ritirare la procedura di mobilità e i prospettati 611 licenziamenti,
ripristinare l’integrità del salario dei lavoratori del Gruppo, aprire un
negoziato con disponibilità reali a verificare, insieme al sindacato, le
prospettive di mercato e industriali del Gruppo stesso.”
“Ciò per ridare certezza occupazionale e produttiva ad una realtà che è
strategica non solo per Copparo e per il distretto ferrarese, ma per l’insieme
dell'industria metalmeccanica del nostro
Paese. Con i suoi prodotti, Gianni Venturi Fiom-Cgil
12 giugno 2013
La gigantesca evasione fiscale
Cari amici,tra pochi giorni i governi decideranno se colpire la gigantesca evasione fiscale delle multinazionali, del valore di mille miliardi di dollari all'anno, permettendo di raccogliere denaro sufficiente a mettere fine alla povertà, consentire a ogni bambino di andare a scuola e raddoppiare gli investimenti ecologici! Molti governi vogliono che anche le potenti multinazionali paghino le tasse, ma gli USA e il Canada non hanno ancora preso posizione. Per arrivare a un accordo abbiamo bisogno di metterli sotto pressione. Mille miliardi di dollari è una cifra che supera le spese militari di tutti i paesi del pianeta messi assieme. E' una cifra che supera il bilancio di 176 nazioni! Si tratta di 1000 dollari per ogni famiglia del pianeta. E, crediateci o meno, è l'ammontare di tasse che le grandi multinazionali e i ricchi magnati del pianeta evadono ogni anno. Non dovrebbe nemmeno servire discuterne. Per dare un'enorme spinta alle finanze pubbliche dei nostri paesi in un momento di tagli dolorosi e debiti, tutto quello di cui abbiamo bisogno è che ciascuno paghi le tasse in modo equo. Ma le grandi multinazionali americane stanno facendo enorme pressione per proteggere i loro collaudati sistemi di evasione. Per più info clicca: Avaaz.org
A.G. da Avaaz.org
A.G. da Avaaz.org
10 giugno 2013
"La ripresa dell'anno dopo"
La ripresa non arriva, né in Italia, né in Europa. I dati
ormai sono inconfutabili.
In Italia dal 2008 il PIL perde mediamente 1,1 punti
percentuali ogni anno, mentre al 2013 i posti di lavoro sono diminuiti di oltre 1 milione e mezzo
rispetto al 2007. I salari lordi perdono lo 0,1% ogni anno (quelli netti lo
0,4%). La produttività è mediamente negativa (-0,2%). Gli investimenti
diminuiscono mediamente 3,6 punti l’anno. Nell’ambito delle attuali tendenze,
senza prevedere modifiche significative della politica economica, nazionale ed
europea, emerge con chiarezza che, anche nella migliore delle ipotesi in campo,
per uscire dalla crisi occorre ancora molto tempo, perciò è estremamente
necessario un cambio di paradigma.
“La creazione di lavoro crea crescita, che a
sua volta crea nuovo lavoro”.
Il “Piano del Lavoro
proposto dalla CGIL”, si fonda sull’idea di rispondere alla crisi globale e
al declino dell’economia italiana attraverso un forte sostegno alla domanda,
che avvenga proprio con un piano straordinario di creazione diretta di nuova
occupazione, nuovi investimenti pubblici e privati, verso l’innovazione e i
beni comuni. A ciò si affianca un’importante riforma delle entrate e della
finanza pubblica per liberare le risorse utili e per una restituzione fiscale a
vantaggio dei redditi “fissi” (salari e pensioni) e degli investimenti. In
quest’ottica si ricompone la crescita verso la domanda interna, investendo
nello sviluppo e in quei settori non esposti alla concorrenza internazionale e
non direttamente ascrivibili al mercato. Per questa via è possibile recuperare
nel medio periodo anche il potenziale di crescita e di sviluppo del Paese
precedente alla crisi. In cifre, utilizzando il modello econometrico elaborato dal CER per stimare l’impatto del Piano del Lavoro , si possono
prevedere i possibili tempi della ripresa derivante dall’attivazione delle
misure indicate nel piano, nel breve e nel medio periodo, partendo dallo
scenario attuale:
RISULTATO: in 3
anni, al 2016, potrebbe essere possibile recuperare il livello occupazionale
pre-crisi (2007) e in 4 anni, al 2017, il livello del PIL, della produttività e
degli investimenti. Il livello della retribuzione di fatto media annua lorda
potrebbe essere recuperato addirittura nel 2014. Anche il recupero della
perdita cumulata e del livello potenziale (al netto della crisi)sarebbe molto
più rapido, dato anche il maggior livello di crescita potenziale che si
conterebbe nella variazione media annua 2014-2020 del PIL (+2,7%), dell’occupazione
(+1,9%), degli investimenti (+5,0%) e di salari e produttività, che
crescerebbero di uno 0,8% annuo oltre il livello dei prezzi. Tutte dinamiche
più sostenute di quelle pre-crisi (2000-2007)
Angelo Gentilini, (sintesi da analisi Cgil Nazionale)
«La crisi finisce solo quando si torna alla piena occupazione
e i salari reali tornano a crescere» (Joseph Stiglitz)
«La crisi finisce solo quando si torna alla piena occupazione
e i salari reali tornano a crescere» (Joseph Stiglitz)
07 giugno 2013
Riforma pensioni: il commento di Carla Cantone
(ANSA) - ROMA, 6/06/13 - Tra il 2012 e il 2021 la riforma Fornero dara' 80 miliardi di risparmi rispetto alle normative precedenti tenendo conto dei costi delle salvaguardie. Lo si legge in un Rapporto dell'area attuariale dell'Inps secondo il quale ''la spesa subisce una notevole contrazione che nel 2019 e' di oltre un punto di Pil''. I risparmi si azzerano nel 2045.
Pensioni, con riforma Fornero risparmi dalle
tasche di lavoratori e pensionati
“I risparmi che saranno prodotti nei
prossimi anni dalla riforma delle pensioni sono possibili perché si è scelto di
andare a mettere le mani nelle tasche dei lavoratori e dei pensionati modificando
in corsa le regole del gioco, bloccando la rivalutazione annuale e producendo l’immane
disastro degli esodati”.
Così il Segretario generale dello
Spi-Cgil Carla Cantone commenta quanto emerso dal Rapporto Inps sulla spesa per
le pensioni.
“I pensionati – ha continuato Cantone –
sono gli unici in questo paese ad aver pagato una patrimoniale perché si sono
visti bloccare la rivalutazione per due anni perdendo così mediamente 50-60 al
mese e fino a circa 1.200 euro all’anno.
“Nulla invece ha pagato – ha concluso il
Segretario generale dello Spi-Cgil - chi ha di più, come confermato dalla
vergognosa sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato il prelievo
sulle pensioni sopra i 90mila euro senza invece riscontrare nessun vizio
di costituzionalità nell’aver preso soldi da chi vive con una pensione di certo
non d’oro”.
A.G. da info Spi-Cgil Nazionale
05 giugno 2013
Manifestazione FIOM-CGIL a Roma - 18 maggio 2013
Intervistato a Roma durante la manifestazione FIOM-CGIL del 18 maggio in piazza San Giovanni!
Prima di me, le parole di un operaio dell'Alcoa e del segretario nazionale FIOM Maurizio Landini.
CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO SU YOUTUBE.
CLICCA QUI PER VEDERE QUALCHE FOTO.
Prima di me, le parole di un operaio dell'Alcoa e del segretario nazionale FIOM Maurizio Landini.
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03 giugno 2013
Politici...se i proletari si ritrovano?
![]() |
"Nella piramide del capitalismo, il proletariato lavora per tutti e sfama tutti" |
Angelo Gentilini
01 giugno 2013
Costituzione: "Non è cosa vostra"
La Cgil dell'Emilia Romagna aderisce alla manifestazione indetta dall'Associazione Libertà e Giustizia per il giorno 2 giugno a Bologna, dalle ore 13.30 in Piazza S.Stefano. Sul palco sono previsti interventi di Rodotà,Saviano,Camusso,Landini,Urbinati e altre personalità, inoltre si registrano molte autorevoli adesioni come Bindi, Vendola e Civati.
Le notizie degli ultimi giorni tornano a parlarci di una modifica della nostra Carta Costituzionale, ma la nostra domanda è: davvero si deve? Si invocano necessità di governabilità: ma è davvero questa la via per risolvere i problemi che abbiamo? Più volte la cittadinanza si è espressa negativamente a fronte di proposte di modifica e ne abbiamo condiviso sia forme di mobilitazione che obiettivi. Noi riteniamo che se anche una modifica della Costituzione fosse limitata ai soli assetti e funzionamenti istituzionali e dovesse, quindi, riguardare la sola seconda parte, non si debba procedere in assenza di una chiara prospettiva del progetto in funzione del quale sia gli assetti costituzionali che istituzionali o anche della legge elettorale dovrebbero essere riformati. La nostra Costituzione prevede percorsi specifici attraverso cui arrivare ad un suo aggiornamento che risponda all'esigenze dell'oggi, ma anche qui la domanda è: sta davvero nella modificazione delle norme costituzionali la risposta che cerchiamo?
I recenti risultati elettorali ci parlano di uno scollamento reale e pericoloso tra le istituzioni ed i cittadini, mai come adesso il significativo tasso di assenteismo ci dice della lontananza tra il potere ed i cittadini: abbiamo bisogno di riavvicinare la cittadinanza al potere pubblico delle istituzioni. Abbiamo bisogno di sentire chiaramente quali sono i temi sul tappeto che si vogliono affrontare, quali i perchè e quali le proposte di soluzione perchè la democrazia rappresentativa per essere realmente tale esige esplicitazione degli obiettivi ed occasioni plurime di partecipazione e di larga condivisione così come non accetta semplificazioni e facili scorciatoie.
A.G. da info Cgil Emilia Romagna
Le notizie degli ultimi giorni tornano a parlarci di una modifica della nostra Carta Costituzionale, ma la nostra domanda è: davvero si deve? Si invocano necessità di governabilità: ma è davvero questa la via per risolvere i problemi che abbiamo? Più volte la cittadinanza si è espressa negativamente a fronte di proposte di modifica e ne abbiamo condiviso sia forme di mobilitazione che obiettivi. Noi riteniamo che se anche una modifica della Costituzione fosse limitata ai soli assetti e funzionamenti istituzionali e dovesse, quindi, riguardare la sola seconda parte, non si debba procedere in assenza di una chiara prospettiva del progetto in funzione del quale sia gli assetti costituzionali che istituzionali o anche della legge elettorale dovrebbero essere riformati. La nostra Costituzione prevede percorsi specifici attraverso cui arrivare ad un suo aggiornamento che risponda all'esigenze dell'oggi, ma anche qui la domanda è: sta davvero nella modificazione delle norme costituzionali la risposta che cerchiamo?
I recenti risultati elettorali ci parlano di uno scollamento reale e pericoloso tra le istituzioni ed i cittadini, mai come adesso il significativo tasso di assenteismo ci dice della lontananza tra il potere ed i cittadini: abbiamo bisogno di riavvicinare la cittadinanza al potere pubblico delle istituzioni. Abbiamo bisogno di sentire chiaramente quali sono i temi sul tappeto che si vogliono affrontare, quali i perchè e quali le proposte di soluzione perchè la democrazia rappresentativa per essere realmente tale esige esplicitazione degli obiettivi ed occasioni plurime di partecipazione e di larga condivisione così come non accetta semplificazioni e facili scorciatoie.
A.G. da info Cgil Emilia Romagna