ORDINE DEL GIORNO
Il Comitato Direttivo allargato della Fiom Cgil di Imola riunito in data 16 gennaio 2012 nell’assumere le decisioni approvate dal Comitato Centrale impegna la propria struttura alla più ampia e capillare campagna di informazione e discussione nelle assemblee e per la realizzazione della manifestazione nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici, sabato 11 febbraio 2012 a Roma.
Il Comitato Direttivo allargato della Fiom Cgil di Imola, nel confermare sostegno e vicinanza alle delegate e ai delegati, alle iscritte e agli iscritti alla Fiom-Cgil e alle lavoratrici e ai lavoratori della Fiat sottoposti a un attacco senza precedenti ai loro diritti e alla loro dignità, esprime forte preoccupazione per come sta procedendo, nel più assoluto silenzio, il progetto di reindustrializzazione dello stabilimento CNH di Imola al quale è legato il futuro e il destino di 130 famiglie e di un’attività industriale che garantiva oltre 500 posti di lavoro. Con un solo anno di ammortizzatori sociali prima della definitiva chiusura non è più rinviabile un progetto capace di garantire una prospettiva lavorativa ai lavoratori dello stabilimento imolese, da oltre due anni e mezzo senza lavoro e con un reddito falcidiato dalla cassa integrazione, in un territorio che conferma un utilizzo consistente e in aumento degli ammortizzatori sociali portando conseguentemente un progressivo calo occupazionale.
Il Comitato Direttivo allargato della Fiom Cgil di Imola invita le lavoratrici e i lavoratori del settore metalmeccanico e non solo a partecipare e sostenere le iniziative e le proposte più che mai necessarie per il lavoro, la democrazia, il contratto nazionale, il superamento della precarietà, un nuovo modello di sviluppo e una nuova politica economica e sociale.
Approvato all'unanimità.
FIOM CGIL IMOLA
Lavoratori CNH: non vogliamo l'elemosina ma un lavoro
Imola. Si rivolgono a tutte le autorità politiche ed istituzionali, che hanno portato solidarietà e sostegno negli 81 giorni di presidio per scongiurare la chiusura dello stabilimento della Cnh, per “denunciare la situazione drammatica che stiamo vivendo e che peggiora sempre più”. Si tratta dei lavoratori e delle lavoratrici dell'azienda del gruppo Fiat che inviano ai mass media una lettera aperta. “Non vogliamo l’elemosina ma chiediamo un lavoro! E’ dal settembre 2009 che sopravviviamo con un assegno di cassa integrazione di 700 euro mensili e aspettiamo una riconversione industriale del sito poiché la Fiat ha deciso di terminare a Imola la produzione di macchine per il movimento terra spostandola in altri siti del gruppo (Lecce e Torino). Fondamentalmente non si è visto niente di concreto per un’alternativa industriale, nonostante gli accordi sottoscritti presso il ministero dello Sviluppo economico; l’azienda è oramai dismessa e non è l’unica realtà in queste condizioni. Siamo diventati un problema sociale non per motivi dipesi da noi. Le istituzioni e la politica che sono al servizio dei cittadini devono farsi carico del problema: avevamo un lavoro a tempo indeterminato che ci è stato tolto e chiediamo il ripristino di tale condizione poiché il lavoro è dignità!
Lavoratori e lavoratrici Cnh: Alessandro Asperti, Guido Barbieri, Cristina Cremonini, Barbara Alberti, Stefania Alberti, Ciro Buonuomo, Maria Marcovecchio, Roberta Antonini, Anna Burgo, Daria Baffè, Armando Satta