ATTIVITA’ GIOVANISSIMI: non si deve accentuare l’agonismo, mentre è bene puntare sulla crescita e sullo sviluppo armonico e polivalente del ragazzo. Si deve correre anche il rischio che il ragazzo si appassioni ad un altro sport, ma in tutti i casi avremo da grandi degli atleti più forti fisicamente e psicologicamente.
ATTIVITA’ AGONISTICA: cat. Esordienti, Allievi, Juniores, Under 23.
Si devono caldeggiare accordi di filiera territoriali tra le Società.
Purtroppo i tesserati nelle varie categorie sono da anni in negativo e per valorizzare le risorse umane e garantire una miglior crescita tecnica, tattica e sociale, è bene creare delle collaborazioni di continuità.
Fino alla cat. Juniores vedo negativo il ricercare delle soluzioni extra regionali o distanti dalla residenza, per ovvi motivi, età, scuola, tempi di trasferte ecc…
Dalla cat. Under 23 è giusto che ogni Corridore faccia le sue scelte e si accasi dove pensa sia meglio…..
Vedo necessario sviluppare accordi tecnici verticali tra Società Professionistiche e le cat. Juniores, Under 23. Gli altri sport lo fanno da sempre, gli Atleti sono più motivati, le Società Professionistiche controllano direttamente la giusta crescita e aumentano le garanzie per uno sbocco professionale.
Inoltre se ci sono delle REGOLE in punteggi necessari per accedere al Professionismo, primo si devono conoscere, secondo si devono rispettare ed applicare equamente per tutti gli Atleti Under 23.
Sono da sempre contrario alle doppie o triple affiliazioni, anche perchè nelle gare Nazionali e Internazionali si falsifica il tutto quando partono 3 squadre di 6 corridori, ma che in pratica sono la stessa Società, spesso anche con maglie molto simili e uguali.
NUOVA PROPOSTA: sarebbe interessante creare nelle cat. Allievi, Juniores, Under 23, una Super Combinata, con l’assegnazione di una Super Maglia Tricolore di Combinata.
Le attività di interesse sarebbero la Gara su Strada, Cronometro, Pista con Corsa a Punti e Inseguimento… per me è utile per vari motivi, ok è una novità, ok si condiziona in meglio la crescita del Corridore, ok si premia il Corridore più completo e forse da Prof.. avremo dei ragazzi più vincenti.
IMPIANTI – PERCORSI- SICUREZZA: è chiaro che gli errori e i ritardi nella politica sportiva della F.C.I., anni 70/80 , non si recuperano più.
Per la Promozione è giusto continuare sulla strada dei circuiti protetti, ed è sempre valido il discorso della collaborazione tra Società per il reale e pieno utilizzo e la gestione dell’impianto.
Si deve cercare una fattiva collaborazione con le Attività Ciclistiche Amatoriali e Cicloturistiche per aver un peso specifico maggiore nei territori e avanzare richieste di PERCORSI protetti o Piste Ciclabili scorrevoli e pratiche all’uso della bici sportiva. E’ un fattore sportivo, ambientale, paesaggistico, sicurezza e di crescita/aumento economico disponibile per l'incremento dell’uso della bicicletta.
Per le GARE su Strada, considerati vari fattori io opterei per aumentare le gare in circuito, differenziandoli in lunghezza e difficoltà, fino a percorsi impegnativi di Km.30/40/50 per ogni giro a seconda della categoria interessata. Uno si creano eventi circoscritti in determinati luoghi, perciò più individuabili, due si aumentano gli spazi per gli sponsor, tre si aumenta lo spettacolo, quattro si agevolano i tifosi, quinto si favoriscono le riprese televisive, vero volano per lo sviluppo di tutti gli sport, sesto è più facile consolidare i rapporti e le sinergie coinvolte in una gara e in particolare per le grandi manifestazioni.
Inoltre e non secondario si migliora sotto l’aspetto della SICUREZZA dei Corridori e dei fruitori delle
strade interessate alle gare. Se la gara è localizzata e più facile compiere un’azione
preventiva di informazione nel periodo precedente la gara ed è sempre più facile il coinvolgimento degli abitanti e la relativa collaborazione. Naturale che si devono innescare meccanismi trasversali tra l’Organizzazione e le Amministrazioni Locali o altre Amministrazioni.
Le Gare in linea vere e proprie le organizzerei solo per le Manifestazioni ad altissimo livello tipo Giro d’Italia o Classiche blasonate, dove si è aiutati dai vari sistemi informativi per la conoscenza dell’evento e dove la SICUREZZA è PIU’ garantita per una maggior disponibilità economica. Sul Ciclismo su Pista il vero tallone d’Achille è stato il non avere impianti coperti.
Anzi nel corso degli anni si è notevolmente peggiorati, in passato avevamo il Vigorelli, che aveva la pista totalmente coperta e sempre a Milano un altro Velodromo al chiuso.
Nel 2010 si è inaugurato un nuovo impianto a Montichiari, utile sicuramente ma ormai i ritardi e la mancanza negli anni di una attività autunnale/invernale ha compromesso lo sviluppo di questo settore, dove spettacolo, sport e cultura si potevano sposare e alimentavano diverse opportunità professionali.
DOPING TOLLERANZA ZERO: facile a dirsi ma difficile a praticarsi.
Purtroppo non tutti sono consapevoli del danno che ne può ricavare un’Azienda che essendo sponsor viene coinvolta mediaticamente... detto questo nel passato all’inizio della GENERAZIONE EPO la F.C.I. doveva essere più attenta e più severa nelle scelte.
L’uso di queste sostanze dopanti purtroppo fanno fare all’atleta dei grandi miglioramenti nelle prestazioni e molto spesso hanno cambiato gli ordini di arrivo.
Pur conoscendo le gravi conseguenze in salute e benessere che un Atleta può incontrare nel corso della Sua vita… si continua su questa strada…
Se avete deciso di chiudere bottega, almeno abbiate il coraggio di dirlo e ci appassioneremo ad altri Sport… lasciandoci la LIBERTA’ di raccontarci: “ah quando un tempo c’era il ciclismo!!!!!”
Angelo Gentilini