06 aprile 2010

RILANCIARE LA DIVERSITA’ DI SINISTRA

Ad ogni tornata elettorale il centro sinistra fatica a mantenere il consenso. E’ vero che l’Italia è un paese un po’ strano, l’80 % del gettito fiscale è sostenuto dai lavoratori dipendenti e pensionati, che non si coalizzano per una società più equa e solidale.
Detto questo è troppo facile incolpare la destra di avere una azione politica sterile a sostegno del welfare e della crisi produttiva occupazionale, come è semplice affermare che la Lega Nord cavalca la questione immigrati per far presa nei territori. Ma a me interessa la sinistra che è divisa e a volte scollegata dai reali e storici punti di riferimento sociali. Manca l’idea precisa di che tipo di società noi vogliamo, troppo spesso si modifica il tiro, come fosse facile spostare gli equilibri in un paese borbonico medioevale e con un radicato potere ecclesiastico a fare da contrappeso. Quanti cittadini hanno in realtà capito il valore della laicità dello Stato e il rispetto della Costituzione???
La cosiddetta sinistra radicale ha perso anni e anni a decidere se era meglio unire le forze o camminare divisi per le proprie poltrone. Poi arrivo al PD, che è l’assemblaggio di due ex partiti con percorsi diversi ed è rimasto a mio modesto parere troppo liquido.
La gestione ordinaria del Potere non è sufficiente per aumentare il consenso, anzi a volte succede il contrario per svariati motivi anche personalizzati. In un Partito popolare serve organizzazione con Aree Tematiche Rappresentative che sviluppino culture politiche, sociali, economiche e che producano Progetti e Personalità Forti e Condivise, per poi ricoprire i ruoli Istituzionali a cui si ambisce con un percorso alle spalle. Inoltre se un Partito pensa di essere di centro sinistra, ci sono cose che quando serve si devono dire con forza e chiarezza, se no si paga dazio e il mondo del lavoro, operai, tecnici, infermieri, insegnanti, ecc..ecc.. non ti vota, perché non si riconosce nei contenuti del messaggio. L’esempio territoriale e del singolo Dirigente diretto o indiretto è un altro elemento base per rimarcare la DIVERSITA’ della sinistra. Serve più attenzione per evitare casi come Marrazzo e Delbono, l’elettorato di sinistra è esigente e pretende serietà.
L’alternativa si deve costruire e radicare in ogni territorio, evitando contraddizioni con la propria storia e sta alla Politica indicare le linee guida. Pensiamo ad Imola, la città di Andrea Costa, la città che era considerata la più ROSSA d’Italia….e ora???
Quanta gente, uomini e donne, che opera e guadagna bene in settori divenuti POTENTI anche grazie alla sinistra, fatica a ricordare da che parte si è venuti. Il bagaglio culturale e strategico del centro sinistra è lo stare sempre dalla parte delle regole, della rappresentanza, della consultazione, della democrazia partecipativa, dell’uguaglianza, della solidarietà per una società dei DOVERI e dei DIRITTI. Chi si alza tutte le mattine per tirare la carretta, con stipendi nettamente sotto la media Europea, deve avere la garanzia che esiste una parte politica che sa cosa vuol dire tutto questo. Bisogna saper rappresentare queste persone e sentire propri i loro problemi. Bisogna saper parlare ai cuori dei cittadini e non fare differenze tra i potenti e i lavoratori.
Ogni individuo è un voto.
In una logica di alleanze sostenibili, per l’alternativa, fu miope l’autosufficienza di Veltroni e il considerare la CGIL un fortilizio settario. Si è gestito male la questione Grillo e altro errore contrapporsi in Puglia a Vendola, non ci stava nemmeno il distacco dalla Piazza Viola. Serve coraggio, moralità, trasparenza e passione per ridare fiducia e speranza e credere in un modello sociale migliore. Occorre tamponare l’incalzante avanzare della delusione e dello sconforto, del tanto sono tutti uguali, che arriva all’astensionismo. Se si è offuscata la DIVERSITA’ della SINISTRA è arrivato il momento di rilanciarla con forza e determinazione, senza sconti per nessuno………

“Essere un Compagno è una cosa seria, è una questione di coerenza, è un impegno con se stessi verso i più deboli, è un valore aggiunto che da un senso alla vita“

Martin Luter King: “Un uomo muore quando smette di lottare per ciò che è giusto”