12 marzo 2010
LE TRE FASI DELLA CRISI
Fase 1: il 2009 è stato l’anno in cui l’alta finanza ha ricercato il nuovo assetto internazionale.
Fase 2: per il settore produttivo occupazionale si può affermare senza ombra di dubbio che siamo solo agli inizi. Purtroppo assisteremo ad una rimodulazione strutturale mondiale di ogni comparto. Per l’Italia, Imola compresa, la previsione è che si avrà più o meno una riduzione occupazionale del 30 per cento.
Fase 3: si accentuerà il problema socio economico e l’impoverimento delle famiglie mono reddito, quando la copertura degli ammortizzatori sociali avrà fatto il suo corso.
A Imola sono in aumento le richieste alla Caritas e cresce il disagio psicologico, solo nel 2009
oltre 2400 casi sono stati seguiti dai Servizi Sanitari.
Per mantenere ad un buon livello la domanda interna e i necessari consumi tradizionali, serve da subito una riduzione fiscale per lavoratori e pensionati, serve sostegno alla Cassa Integrazione e al diffuso precariato. Inoltre si devono alleggerire le procedure per l’accesso al credito rivolto prevalentemente ai settori produttivi in difficoltà. Il Governo Berlusconi ha volutamente sottovalutato la portata di questa crisi che è, si mondiale, ma che vede gli altri Paesi avanzati tenere un profilo più aggressivo e coerente ai problemi del lavoro.
E’ necessario investire in ricerca, formazione e in nuovi settori e prodotti di alta qualità.
Occorre investire sul risparmio energetico e sulle nuove forme di energia perchè questi settori possono creare occupazione diretta e indiretta legata alla rete di assistenza e manutenzione.
Noi lottiamo perché i costi della crisi siano sostenuti e suddivisi.
Noi lottiamo perché i lavoratori sono uomini e donne con i loro bisogni e diritti.
Noi siamo per una Democrazia Partecipativa dove i cittadini possono contare.
IL FUTURO CI RIGUARDA…RIPRENDIAMOLO PER MANO…..