La storia insegna e si ripete.
Tocca sempre a noi Metalmeccanici-Fiom-Cgil salvare un pezzo di Democrazia, di Costituzione e l’Articolo 39, sull’espressione democratica dei lavoratori… Noi “Fiommini” siamo la maggioranza, ma pochi ci ascoltano e da gennaio 2009 si è “tirato dritto” con accordi separati sul modello contrattuale…
Incombe una crisi pesante e drammaticamente dagli esiti e risvolti incerti e che si fa? Si spacca, ci si divide… e i poteri forti, i furbetti vanno a nozze!!!
Anche perché da anni si registra un distacco crescente tra politica e mondo del lavoro, “tantè” che oramai si considerava di sinistra anche Calearo, un “falco” di Federmeccanica.
Noi “Fiommini” abbiamo sempre cercato di vedere oltre l’ostacolo e a dirla tutta. Tante ragioni, da tempo, le avevamo evidenziate, ci siamo dovuti ingoiare welfare e riforme che ci penalizzavano, ma la maggioranza era fatta di “sì”, pensionati compresi…
Per il bene e il futuro dei nostri giovani, credo che sia bene continuare a lottare, dobbiamo solo correggere il tiro e modificare le strategie.
La lotta non si può identificare solo nei classici pacchetti di ore di sciopero e manifestazioni.
Lo sciopero infastidisce le aziende nei periodi di crescita produttiva, ora indebolisce solo la busta paga, già povera di per se. Lo sciopero è anche una scelta politica-sindacale, ma è chiaro che ultimamente non ha spostato gli equilibri a nostro favore, anzi!!!
Allora propongo di organizzare sempre più manifestazioni nelle giornate di sabato, in ogni territorio, provincia, regione…
Per far risaltare le nostre ragioni si potrebbero presidiare a rotazione con continuità le sedi territoriali della RAI ( tv pubblica ). Dobbiamo evitare l’isolamento delle nostre lotte e non si deve essere obbligati a salire sulle gru, sui tetti o a fare degli scioperi della fame per avere la giusta visibilità.
La nostra lotta deve trovare sbocco democratico anche per evitare un declino economico, morale, politico e una fase sindacale depressiva… chi ha gambe e testa… ci segua!!!