01 febbraio 2016

Il lavoro in nero vale 540mld, evasi 270mld.

Il lavoro sommerso sottrae al Pil nazionale almeno 540 miliardi di euro, cui corrisponde una evasione, fiscale e contributiva, che viaggia intorno ai 270 mld l'anno. A fare i conti è il Rapporto Italia 2015 dell'Eurispes, che ricorda comunque come "una buona fetta" sia da considerarsi "sommerso da sopravvivenza" in cui "parti importanti della società hanno teso a rifugiarsi a causa della crisi economica". A questo, comunque sia, va sommato il sommerso dovuto ad attività criminali che supera quota 200 mld.  E a proposito di lavoro nero, l'indagine Eurispes rivela anche come, nel corso dell'indagine, il 28,1% degli intervistati abbia ammesso di aver fatto almeno una esperienza di lavoro senza contratto nel 2015. Un numero in decisa ascesa, dice ancora il rapporto, se confrontato con il 18,6% del 2014. A trovarsi in questa situazione oltre il 50% di chi è in cerca di primo lavoro e di nuova occupazione, il 29,6% degli studenti, il 22,4% delle casalinghe e il 13,8% dei pensionati, ma soprattutto l'83,3% dei cassintegrati. E sempre in materia di lavoro nero e  sommerso sono gli insegnanti di ripetizioni, le baby sitter e le colf i lavori che gli italiani indicano come quelli maggiormente a rischio; nessun contratto, nessuna fattura. In particolare nell'80% dei casi sono baby sitter, nel 78,7% insegnanti di ripetizioni, nel 72,5% i collaboratori domestici. A seguire badanti (67,3%), giardinieri (62,7%), muratori (60,2%), idraulici (59,8%), elettricisti (57%), falegnami (56,4%) e medici specialisti (50%). La quota di chi invece ha svolto un doppio lavoro, nel corso dell'ultimo anno, dice sempre l'Eurispes, è del 21% (19,3% ad inizio 2015). Il presidente dell'Istituto di ricerche, Gian Maria Fara commenta così il Rapporto: "Negli anni scorsi l'Eurispes produsse una stima che provocò scalpore ma che era frutto della proiezione di informazioni derivate dall'attività di Guardia di Finanza, Inps, Inail e Agenzia delle Entrate. In sintesi, si diceva che l'Italia ha tre Pil: uno ufficiale di circa 1.500 miliardi di euro, uno sommerso di almeno 540 miliardi e un altro criminale superiore ai 200 miliardi". "All'epoca - aggiunge Fara -, le nostre stime si discostavano notevolmente da quelle ufficiali, molto più contenute, ma col passare degli anni e grazie ad altri studi, messi a punto da autorevoli Agenzie internazionali, si affermò la consapevolezza della serietà delle analisi da noi prodotte. Il tempo, come si sa, è galantuomo e quelle stime, che alcuni avevano definito, nel più benevolo dei casi, 'esagerazioni per conquistare titoli sui giornali', si rivelarono assolutamente in linea con la realtà dei fatti".  
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Angelo Gentilini, da info Inca Cgil.