20 novembre 2015

Ad Imola il libro: "Nemmeno la tomba. Una storia rossa".

Lunedì 23 novembre alle ore 17.30 verrà presentato nella sala conferenze del C.I.D.R.A. in via F.lli Bandiera, 23 ad Imola il libro "Nemmeno la tomba. Una storia rossa" di Guido Ceroni, con la presenza di Vasco Errani.

"Nemmeno la tomba" di Guido Ceroni, membro dell'Istituto Storico della Resistenza di Ravenna, ex amministratore comunale e oggi "un militante politico a bassa intensità" come lui ama definirsi - afferma il Presidente dell'Anpi Imola Bruno Solaroli - è un libro interessante e sofferto in quanto racconta la storia di tanti uomini e donne che nella Bassa Ravennate, con passione e ideali, sacrifici e sofferenze, seppero vincere la prova del riscatto di quella terra da una pesante arretratezza - ma è una storia che vale per tutta la Romagna, Imola compresaViva storia di lotte bracciantili e mezzadrili; di antifascismo e resistenza; di grandi ideali e di una fede anche piena di tormenti e di dubbi a lungo senza risposte, di una forza maturata dalla vittoria contro il Fascismo e il Nazismo che poi ha dovuto fare i conti con la repressione e la persecuzione nei confronti della sinistra e in particolare dei comunisti. Una dura vicenda di uomini e donne che, attraverso il vissuto, in una combinazione di momenti esaltanti e di prove drammatiche, ha saputo con la politica creare un posto avanzato di comunità socialmente ed economicamente progredita. Il libro racconta storie sofferte e di grande umanità: dal bracciante che con coraggio e in modo esemplare affronta e vince le avversità, si tortura con i dubbi ma non cede, al bellissimo dialogo fra il terrorista pentito e il vecchio dirigente comunista; dalla crisi e dal distacco dall' esperienze del comunismo sovietico e dell'est all'aggancio ai valori della resistenza e della costituzione. In sostanza si racconta di questa terra, dell'impegno che i suoi uomini e le sue donne hanno portato per farla diventare uno dei luoghi più civili e progrediti d'Europa. Il titolo "Nemmeno la tomba" evidenzia come la memoria di quelle lotte e i sacrifici ad esse connesse, si sia diradata, quasi scomparsa e richiama l'imperativo invece di farla convergere, di tramandarla alle generazioni nuove come stimolo per inventare, anche alla luce di quelle sofferenze, qualche cosa di nuovo per affermare un nuovo umanesimo nella realtà di oggi.
Angelo Gentilini, da info Anpi Imola.