24 marzo 2015

"Un sistema fiscale da cambiare".

Nella giornata in cui si è svolta la Milano-Sanremo 2015 è stato portato alla pubblica attenzione la “dimenticanza fiscale” che il campione di ciclismo Vincenzo Nibali ha praticato con l’incompletezza dei redditi e compensi dichiarati  relativi al 2010/2011. La Guardia di Finanza ha rilevato che Nibali ha dimenticato di indicare un imponibile di 772 mila euro, pari ad un imposta evasa di 290 mila euro. A differenza di altri campioni dello sport, Nibali ha ammesso l’errore, ed essendo scattata la denuncia per evasione fiscale ha patteggiato la pena di 6 mesi con una multa di 45 mila euro. Inoltre il campione di ciclismo ha dichiarato: “ Ho chiuso questa storia più di un anno fa, mi stupisco che salti fuori adesso; se si sbaglia, giusto assumersi le responsabilità”. Secondo il mio modesto parere, apprezzo Nibali che ha ammesso la propria colpa, ma che , tra l’altro, gli ha permesso di patteggiare e di pagare solo 45 mila euro di multa invece del totale dell’imposta evasa (290 mila euro). Nel contempo questo caso evidenzia, sempre che ce ne fosse ancora bisogno di capirla, che il sistema fiscale italiano è da cambiare e da rivedere proprio nella parte delle sanzioni evitando speculativi e funzionali patteggiamenti, che si possono definire dei veri e propri condoni fiscali. Ognuno deve pagare in proporzione al proprio reddito, premi e compensi aggiuntivi compreso, invece ci troviamo con i poveri salariati e pensionati che pagano tutto fino all’ultimo centesimo con le trattenute fiscali fatte direttamente alla fonte, e in pratica è noto che coprono oltre l’80% del totale del gettito fiscale italiano, mentre campioni e non campioni, manager e non manager, hanno mille rivoli e scappatoie per evadere, eludere, trasferire capitali nei paradisi fiscali, ecc..ecc..ecc.
Angelo Gentilini