10 dicembre 2014

"Don Luigi Ciotti a Bruxelles".

In occasione della Giornata Mondiale contro la corruzione Luigi Ciotti, presidente di Libera e Gruppo Abele e ispiratore della nostra campagna Riparte il futuro, ha presentato al Parlamento europeo l’agenda di priorità per l’Europa contro la corruzione il crimine organizzato.  “Mi stupisco di chi si stupisce di quello che è accaduto a Roma- ha dichiarato don Luigi Ciotti facendo riferimento all'inchiesta Mafia Capitale- Ho stima e riconoscenza per la magistratura e le forze investigative: i magistrati hanno fatto qualcosa di fondamentale aggiungendo al problema della corruzione l’aggravante mafiosa”. Ciotti non usa mezzi termini: corruzione e mafia sono “due facce della stessa medaglia”.  “La procura di Roma ha inserito il 416 bis che individua nel nostro Paese i reati di stampo mafioso. Per concretizzare il reato non è necessario il controllo del territorio attraverso la violenza bruta, sparando e minacciando. Questa non è una mafia con la lupara”, dice il presidente di Libera. “La corruzione sottrae denaro che potrebbe essere investito per dare dignità alle persone. Il problema non è solo chi fa il male ma quanti guardano e lasciano passare. È una società che ruba a se stessa”.  “C’è bisogno – prosegue Don Ciotti- che l’Europa imprima quella marcia in più e l’Italia deve riflettere fortemente su tutto questo. Non è stata la stessa Banca d’Italia a parlare di corrotti che siedono regolarmente nei consigli di amministrazione di enti pubblici? Speravamo di avere superato tutto questo. La storia ci dice che può esistere una politica senza mafie ma che non possono esistere mafie senza il concorso della politica”. Sei sono i punti dell’agenda di Libera per colpire il crimine organizzato e il sistema di potere su cui si basa: una normativa europea sui beni confiscati, il 21 marzo come Giornata Europea in memoria delle vittime di mafia, i crimini ambientali, la figura del procuratore pubblico europeo, il riciclaggio. E la proposta per l’Europa di Riparte il futuro, la campagna di Libera e Gruppo Abele contro la corruzione: una direttiva sulla tutela dei whistleblower”: ovvero coloro che decidono di denunciare gli episodi di corruzione a cui si trovano ad assistere sul luogo di lavoro.  “Già 20 anni fa siamo venuti in Europa a portare dei contenuti e alcuni di loro sono stati recepiti dalle direttive europee - spiega ancora Luigi Ciotti - Questi 20 anni sono testimoni di un 'noi': anche se la strada non è semplice ed è in salita siamo testimoni che dei passi definitivi sono stati fatti”. Molto ancora c’è da fare. “Solo 5 dei 28 Stati Membri dell’Ue hanno una normativa completa sulla corruzione”, tuona il presidente di Libera. E tutelano i whistleblower.  “Siamo in Europa per sollecitare con rispetto e forza l’Unione”.
Angelo Gentilini, da info www.riparteilfuturo.it