Continua la mobilitazione dei lavoratori e lavoratrici ex Cognetex. Nella prima parte della mattinata, per alcune ore, è stato presidiato il ponte di accesso allo stabilimento, presidio-occupazione poi organizzato e strutturato all'interno, difronte all'area produttiva e che continuerà anche nei prossimi giorni in parallelo alla trattativa volta allo sblocco dell'attività produttiva in corso d'opera, ed inspiegabilmente bloccata dai vertici aziendali novaresi. Nel contempo nella giornata odierna Anna Pariani, Presidente Gruppo PD Assemblea Regione Emilia Romagna, ha espresso personalmente la sua solidarietà presentandosi al presidio dei lavoratori e sindacati, poi ha presentato un'interrogazione alla Giunta Regionale. Nella stessa mattinata Roberto Sconciaforni, Consigliare Regionale FDS, ha presentato un'altra interrogazione al Presidente dell' Assemblea Legislativa Regione Emilia Romagna. E' giunto anche l'interessamento di Rai3 regionale, che ha realizzato e messo in onda sui Tg un servizio sul caso Cognetex, oltre agli articoli apparsi su tutti i quotidiani locali e in vari siti e blog. Si è prontamente attivata anche la solidarietà e il sostegno dell' Anpi di Imola che farà pervenire alla stampa e al Sindaco di Imola un proprio comunicato, oltre ad interventi di Marco Raccagna (Segr.Pd), di Rifondazione Comunista e del PDCI. I sindacati hanno convocato le testate giornalistiche in una conferenza stampa che si terrà domattina alle ore 10.00 difronte all'area produttiva, sempre per evidenziare il paradosso che i lavoratori e le loro famiglie stanno ingiustamente attraversando, con la speranza che l'incontro con il Commissario Giudiziale sia utile, costruttivo e rispettoso della continuità produttiva e dell'occupazione. In giornata è sopraggiunto il messaggio solidale dell' Onorevole del Pd, Daniele Montroni: "Siamo difronte ad un comportamento inaccettabile della proprietà tanto più grave in quanto la quinta proposta di acquisto presentata da una cordata imolese attende da febbraio di essere valutata, dopo che le prime quattro sono state respinte. Un atteggiamento da contrastare con forza perché non trova giustificazione se messo in relazione alla produzione in atto nello stabilimento imolese e all'impossibilità di evadere gli ordinativi in conseguenza della chiusura. In questa difficile situazione economica ogni azione utile a mantenere aperto un polo produttivo va tenacemente perseguita, tanto più se in presenza di produzioni con ampie possibilità di mercato. La proprietà non può pensare di chiudere uno stabilimento per logiche che contrastano con la cultura imprenditoriale e sociale di questo territorio, scaricando sui lavoratori il prezzo di quelle scelte senza che ciò determini una reazione forte".