In data 31 marzo
2014, alle ore 16.30, la Direzione Aziendale
della Sant’Andrea Novara Spa, a cui fa capo l’azienda imolese, ha diramato un
comunicato per informare tutti i lavoratori e lavoratrici delle unità operative
di Novara e Imola che, sulla base della modifica del Piano concordatario, a far
data dal 1° aprile 2014, tutte le attività della società cessano e dallo stesso
giorno i dipendenti saranno posti in Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria
a zero ore. Sindacati e lavoratori imolesi si sono subito mobilitati e dopo l’assemblea
hanno organizzato un presidio sul ponte di accesso allo stabilimento e nel
contempo hanno impugnato il
provvedimento che è illegittimo perché impedisce la consegna di commesse in
essere e il relativo fatturato, oltre che a mettere a rischio il
mantenimento di importanti clienti e
attività con la conseguente perdita di valore e interesse industriale. Nel
corso del presidio si è attivata una frenetica trattativa tra Imola e Novara,
con i vertici aziendali e con il Commissario Giudiziale, che ha garantito la disponibilità ad incontrare sindacati e lavoratori presso lo
stabilimento Cognetex. Oggi alle ore 8.00, sindacati e lavoratori si
ritroveranno per continuare la lotta, con la piena disponibilità delle
maestranze anche all’autogestione delle attività lavorative, o se non possibile
dalla vigente legislazione italiana del lavoro, ad una forma di occupazione del
sito produttivo. Il tutto è inaccettabile perché ci sono competenze, conoscenze
tecniche, prodotti, clienti, ordini e commesse in corso e in trattativa e per
interessi extra territoriali si assiste alla chiusura di un’azienda che, prima
della privatizzazione del 1993, era leader mondiale nel settore meccano-tessile
e ciò nonostante ci sia in campo anche una cordata di imprenditori locali che,
da anni, sono disponibili a prelevare l’azienda e a garantirne la continuità
produttiva e occupazionale. Per memoria storica ricordo che fino ad agosto 2012 con la gestione dell’allora direttore generale Fabrizio Imelio, coadiuvato
nell’organizzazione del sito di Imola da Gianfranco Barnabà, si stava
concretizzando il rilancio dell’azienda, si registrarono diverse assunzioni di
giovani lavoratori e la crescita dell’indotto, attraverso l’intensificarsi
delle attività conto terzi, la diversificazione delle collaborazioni
produttive, acquisizioni di commesse e ordini delle pregiate macchine tessili a
marchio Cognetex. Poi da settembre 2012, con l’inaspettato ed ennesimo cambio
del direttore generale, i vertici aziendali extra territoriali hanno invertito
il senso di marcia ed in pochi mesi ci si è trovati dalle cosiddette stelle
alle stalle. Detto questo e pensando alla situazione generale mi viene normale,
come tanti, chiedermi: “Ma davvero l’ Italia è ancora una Repubblica
democratica, fondata sul lavoro?. E la Repubblica è certa di riconoscere ancora a tutti
i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo
questo diritto?”.
Angelo Gentilini