22 giugno 2013

Imola: "ritorna l'acqua in Via Punta"

La settimana scorsa Hera SpA ha piombato i contatori di energia elettrica, gas e ACQUA in un condominio ACER di Via Punta a cinque famiglie di italiani dove vivono anche 10 minori di cui un bimbo di circa 8 mesi. Solo il giorno successivo al distacco, anche perché il caso è assurto alle cronache dei quotidiani locali, Hera ha risposto fornendo alle famiglie alcune taniche di acqua, in aperta inadempienza della normativa che prevede che le persone non possano essere lasciate senza acqua potabile. Venerdi, 21 giugno, apprendiamo invece che, anche grazie all'intervento dell'ASP, i contatori dell'acqua sono stati spiombati! Nel rammentare che non è consentito il distacco totale dell'acqua ma, anche in caso di morosità o inadempienze varie, il flusso dell'acqua deve rimanere almeno per il 15% di quello normale, ci ricorre l'obbligo ricordare che lo scorso mese di aprile 2013 il Comune di Imola ha modificato il proprio Statuto introducendo il seguente principio, anche grazie allo stimolo e al lavoro del Comitato Acqua Pubblica di Imola:
Il Comune di Imola riconosce l'acqua come bene comune pubblico e l'accesso all'acqua come diritto umano universale, indivisibile e inalienabile.
A due anni dalla vittoria referendaria che ha sancito tramite il voto di 27 milioni di persone che l'acqua non è una merce ma un bene comune, un diritto umano, abbiamo assistito alla deprivazione di questo diritto ad opera di Hera un'azienda sì quotata in borsa ma il cui pacchetto azionario per una quota significativa è detenuto dai Sindaci della nostra Regione che quindi devono imporre una gestione equa del servizio idrico integrato con particolare riferimento alla difesa di un diritto umano appunto e non solo come servizio a rilevanza economica.
Noi che rappresentiamo il popolo del referendum 2011 abbiamo ottenuto che la risorsa acqua sia sottratta dalle logiche di mercato e chiediamo, oggi, ancora più forza visto quanto accaduto anche a danno di minori, che questa scelta diventi concreta e che quindi il servizio idrico integrato diventi totalmente pubblico, un servizio non a rilevanza economica e quindi, finalmente, un diritto umano!
Il Comitato Acqua Pubblica di Imola