L'Inps “rivede” la spesa e “ovviamente” taglia servizi rivolti a pensionati e pensionate. La decisione unilaterale di non inviare più a domicilio il Cud e il modello Obis M (che certifica la pensione ed è indispensabile per verificare il suo corretto importo), provoca gravi disagi e rappresenta una ulteriore vessazione burocratica nei loro confronti: l'INPS scarica sulle spalle di pensionati e pensionate compiti che sono suoi e dei quali deve farsi carico direttamente! E' una decisione sbagliata che il sindacato pensionati unitariamente ha contestato e chiede di rivedere. SOSTENIAMO IL CONFRONTO AVVIATO IN SEDE NAZIONALE, per ripristinare il diritto dei pensionati ad una corretta ed accessibile informazione sulla propria pensione.
E' inaccettabile che si assumano scelte, SENZA UN PREVENTIVO CONFRONTO CON LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI, che penalizzano sempre i più deboli, chi ha più problemi o chi sta peggio: non basta che le pensioni vengano bloccate e crolli il loro potere d'acquisto; non bastano i tagli alla sanità e ai servizi socio-sanitari; non basta che i pensionati siano diventati un ammortizzatore sociale a sostegno di chi perde o non trova lavoro e costituiscano un pezzo essenziale di un sistema di welfare falcidiato dai tagli... NON BASTA!
Spi-Cgil Fnp-Cisl Uilp-Uil