05 aprile 2013

Difendiamo il giornalismo d'inchiesta

Ciao Angelo, in 50.000 abbiamo firmato la petizione per chiedere al Parlamento italiano di legiferare sulle "cosiddette querele temerarie" usate ormai abitualmente come strumento di pressione per scoraggiare le inchieste e disincentivare lo spirito critico che dovrebbe ispirare l'attività del cronista. E questo ha già sortito un effetto. Eni infatti, nonostante non sia il target della petizione, ha prontamente replicato sostenendo che la richiesta di risarcimento "è stata fatta nei confronti della Rai e non della giornalista", e che "l'Eni aveva proposto alla Signora Gabanelli di realizzare un’intervista in diretta che non è stata concessa". La Gabanelli ha risposto quindi che il giornalismo d'inchiesta non prevede "interviste in diretta", perché richiede il tempo di verifica su quello che viene dichiarato", e che nei suoi confronti è stata chiesta al Giudice un’ulteriore sanzione. Se ne sta parlando ed Eni sente di dover replicare, questa è una prima conquista. Ti ringrazio per aver firmato e permesso tutto questo. Grazie.
Stefano Corradino, Change.org