14 giugno 2020

Mille e 80 *Auguri* a Francesco Guccini.

Francesco Guccini (Modena14 giugno 1940):
è un cantautorescrittore e attore italiano. Fra i più rappresentativi e popolari cantautori italiani, il suo debutto ufficiale risale al 1967 con l'LP Folk beat n. 1 (ma già nel 1959 aveva scritto le prime canzoni rock 'n' roll); in una carriera ultraquarantennale ha pubblicato oltre venti album di canzoni. È anche scrittore e sporadicamente attore, autore di colonne sonore e di fumetti; si occupa inoltre di lessicologialessicografiaglottologiaetimologiadialettologiatraduzioneteatro ed è autore di canzoni per altri interpreti. È ritenuto uno degli esponenti di spicco della scuola dei cantautori italiani; i testi dei suoi brani vengono spesso assimilati a componimenti poetici, denotando una familiarità con l'uso del verso tale da costituire materia di insegnamento nelle scuole come esempio di poeta contemporaneo.[10] Oltre all'apprezzamento della critica, Guccini riscontra un vasto seguito popolare, venendo considerato da molti il cantautore "simbolo", a cavallo di tre generazioni. Fino alla metà degli anni ottanta ha insegnato lingua italiana alla scuola off-campus bolognese del Dickinson College, un liberal arts college con sede centrale a Carlisle, Pennsylvania. Guccini suona la chitarra folk, e la maggior parte delle musiche da lui composte ha come base questo strumento. È uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con quattro Targhe, due Premi e un Premio Le parole della musica, cui si aggiungono vari altri premi e riconoscimenti.
Clicca il link per leggere tutto: wikipedia.org/Francesco_Guccini 
«Bolognesi! Ricordatevi: Sting è molto bravo, però tenetevi il vostro Guccini. Uno che è riuscito a scrivere 13 strofe su una locomotiva, può scrivere davvero di tutto.»
(Giorgio Gaber)

"La prima volta che lo vidi e lo ascoltai cantare e suonare fu ad inizio anni 70 all'Enal Danze di Imola nell'occasione di una festa studentesca. Dopo la sua esibizione fu molto bello e significativo restare al tavolo con lui a bere qualcosa e a conversare in un clima di assoluta serenità e normalità."
Angelo Gentilini