15 maggio 2016

Nel circondario imolese disoccupati stabili e il grande problema resta il lavoro.


I dati sulla disoccupazione restano stabili e si registra un calo delle ore di cassa integrazione derivante in particolare da due fattori: il primo dipende dal fatto che terminati gli ammortizzatori partono i licenziamenti; il secondo riguarda le imprese che esportano (essendo pressoché ferma la domanda interna) che vivono l'onda lunga del secondo e terzo trimestre del 2015 durante quella che è stata definita la mini ripresa. Mentre si registra una diminuzione importante della cassa integrazioni ordinarie (oltre il 50% in meno rispetto al 2015), si assiste ad un aumento del 50% della cassa integrazione straordinaria e di quella in deroga, che sostanzialmente vedono una partenza 2016 peggiore di quella dell'anno passato. A conferma di ciò si aggiunga che i disoccupati nel circondario restano stabili oltre le 8.000 unità, facendo definitivamente svanire le dichiarazioni propagandistiche sull'aumento dell'occupazione, in virtù dei benefici di stato a seguito delle riforme governative, con il conseguente abbassamento delle tutele e dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Questi dati impietosi confermano che per la maggior parte della popolazione in età lavorativa l'emergenza lavoro è tutt'altro che finita – commenta Stefani Paolo segretario della Cgil di Imola – e che la necessità di creare delle occasioni occupazionali continua ad essere la priorità del territorio e del Paese. Abbiamo accolto molto favorevolmente le parole dell'assessore Raffini quando ha comunicato l'interesse di alcune imprese di insediarsi sul territorio, ma crediamo che serva mettere in chiaro alcuni punti che affrontino prima di tutto il problema delle disoccupazioni di lunga durata e di come metterle in relazione con i processi di riqualificazione professionale, quando capiremo nel dettaglio quali tipologie di impresa hanno manifestato questo interesse. Come crediamo, inoltre, che il Centro per l'Impiego debba essere il punto di riferimento pubblico che unisca la domanda, l'offerta e la formazione dei disoccupati ai quali si potrebbero presentare delle opportunità. Per la Cgil di Imola l'attrazione di un territorio passa attraverso vari fattori, tra cui l'accorciamento dei tempi burocratici per le autorizzazioni delle ristrutturazioni dei capannoni ora vuoti, evitando così di consumare altri terreni, che devono rappresentare il primo approccio per eventuali nuovi insediamenti su tutto il territorio e non solo in una parte di esso, o attraverso il cablaggio di tutta l'area industriale sulla banda ultra-larga e nell'offerta di servizi a tutte le imprese che svolgono la loro attività, comprese quelle già in essere. Ci aspettiamo quindi, come già annunciato dall'assessore, che ci sia un confronto tra l'Amministrazione comunale, il sindacato e le associazioni di impresa per potere esprimere le rispettive valutazioni. Nei prossimi giorni verrà presentata la sesta edizione dell'”Osservatorio sull'economia e il lavoro nel Circondario di Imola”, curata dall'Ires Cgil dell'Emilia Romagna, e sarà un'importante occasione di confronto con i cittadini per analizzare nel dettaglio questi dati del nostro territorio”.
Angelo Gentilini, da info Cgil Imola.